Il diario della Settimana Santa

La notte più attesa dell’anno tra fede e tradizione

Angelo Ciocia
Angelo Ciocia
Uscita Cinque Misteri - ph Cosmo De Pinto
A pranzo lagane con acciughe, nel pomeriggio Messa in Coena Domini, in serata visita ai "sepolcri", concerto a piè fermo delle marce funebri, in attesa dei Cinque Misteri: alle 3,30 l'uscita, alle 4 Cristo Morto varcherà la chiesa di Santo Stefano
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Il giorno più atteso dell’anno. La notte più lunga.

Il via vai, su corso Dante, è partito subito dopo l’alba. Il Giovedì Santo è il giorno tanto amato dai molfettesi. E non solo. Un giorno che si trova a mescolare fede, tradizione, folklore, arte, musica, sapori e suoni di una unicità disarmante, tanto da essere diventato bene immateriale della comunità molfettese.

Il piatto del giorno, almeno in antichità, ma c’è ancora qualche fedelissimo, sono le lagane con acciuga e mollica sfritta. Vuoi la celerità di un piatto molto veloce, vuoi il veto di mangiare carne nel Triduo Pasquale, questo è il piatto di un tempo, il sapore del mare a tavola.

La lunga giornata prosegue con la Messa in Coena Domini, la celebrazione eucaristica che dà inizio al Triduo Pasquale, con la sua solita lavanda dei piedi e un carico di emozioni e pathos.

Poi corso Dante diventa fulcro e perno dei riti della Settimana Santa. Le tante chiese della zona aprono le porte per visitare i “sepolcri”, quelli che, cristianamente, vengono chiamati “repositori”. Occhio a visitarne in numero dispari, come vuole la tradizione. Ma perché proprio un numero dispari? Il tre, il cinque e il sette sono numeri assai ricorrenti nelle Sacre Scritture: il tre è il numero della Trinità, il cinque è legato alle piaghe di Cristo, il sette ai dolori di Maria. Ecco come fede e tradizioni diventano un unicum. Piccola nota per chi vuole visitare i “sepolcri”: le bellissime esposizioni delle statue, nella chiesa di Santo Stefano e del Purgatorio, costeranno tanta fatica, diversi minuti di coda, ma non valgono nei conteggi dei “sepolcri” molfettesi. Al Purgatorio, le statue in processione il Sabato Santo saranno visibili anche al  mattino e non solo nel tardo pomeriggio.

Il premio, per i tantissimi che decideranno di far visita alle chiese di Corso Dante nelle ore più “calde” della serata del Giovedì Santo, sarà quello di ascoltare una colonna sonora di eccezione: il concerto a Piè Fermo a Piazza Mazzini, dove il complesso bandistico Santa Cecilia eseguirà le più amate marce funebri. Un vero e proprio riscaldamento, in vista della notte più attesa.

In tarda serata sono tante le chiese che organizzano le veglie di preghiera ai piedi dei propri repositori. Poi cala la notte, quella più lunga e ricca di pathos.

Poi, il calore umano avvolgerà la Chiesa di Santo Stefano, attorno alle 3.30, ora di inizio della processione dei Cinque Misteri, saprà confortare i tantissimi, tra fedeli, appassionati e confratelli che vivranno da vicino l’apice della nostra Pasqua. E così le note de “U Varcheceddare” e poi de “La Maledetta” accompagneranno l’uscita di Cristo all’Orto, Cristo flagellato, l’Ecce Homo e Cristo al Calvario, mentre alle 4 in punto, Cristo Morto farà capolino sul sagrato della Chiesa di Santo Stefano sulle note del “Conzasiegge”. Da lì, via per il Centro Storico e Corso Dante.

E intanto, l’alba di un nuovo Venerdì Santo bacerà i simulacri lignei cinquecenteschi.

giovedì 28 Marzo 2024

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