Molfetta sarà una città a misura delle esigenze della popolazione nei prossimi anni? Sarà funzionante rispetto alle esigenze future della popolazione molfettese? Due domande la città si pone, mentre, viene inondata da un restyling generale.
In attesa di vedere gli effetti del restyling sulla città, l’Istat ha reso noti i dati provvisori sulla demografia della nostra città: all’inizio del 2024 la popolazione molfettese risultava 57245 con una prevalenza femminile, l’istituto statistico, contava 29453 donne e 27792 uomini, con una diminuzione della popolazione rispetto ai 365 giorni precedenti di 213 unità. Il saldo naturale è stato negativo a fronte dei 381 bambini nati, 687 persone hanno lasciato la vita terrena lasciando un vuoto incolmabile nella loro famiglia.
Ha prevalso il fioco rosa nelle nascite 198 le bambine nate mentre i bambini sono stati 183. Il mese dove sono arrivati più bebè è stato settembre con 45 nascite, 24 maschietti e 21 femminucce, seguito da luglio con 44 nati dove sono prevalse le femminucce (27) rispetto ai maschietti (17). A febbraio e a dicembre i mesi con meno nati (21).
687 sono stati i lutti che hanno colpito le famiglie dei molfettesi 350 sono le donne che ci hanno lasciato mentre 337 sono stati gli uomini. Il mese più nefasto è stato gennaio con 91 decessi distribuito equamente fra i due sessi.
A compensare in parte il saldo negativo ci ha pensato il flusso migratorio con un saldo di positivo: 798 gli immigranti di cui 188 provengono dall’estero. Purtroppo 705 cittadini molfettesi hanno lasciato la nostra città: 617 hanno deciso di spostarsi in altre città del territorio italiano mentre 88 hanno preferito estero. Il dato che sorprende è che chi ha deciso di andare all’estero la maggior parte sono donne.
Tra molfettesi fuori (705) e saldo naturale negativo (381), si contano 1100 unità in meno, compensate dal flusso migratorio che ci regala l’unico segno “più”
Se questi dati forniti dall’Istat che saranno validati e resi definitivi insieme ad altri parametri, nei prossimi mesi, ci descrivono che in futuro Molfetta sarà una città bella e vuota con una popolazione anziana che avrà bisogno di struttura di assistenzialismo. I palazzi numerosi che si costruiscono forse non saranno mai abitati. Il “palazzo” oltre ad usare i social come megafono per il propagandare le proprie “cattedrali” nel deserto ascolti la voce dei giovani che attraverso i social chiedono quello che preferiscono per la loro città e per il loro futuro e non utilizzarli solo come portatori di voti.
Molfetta un paese che invecchia, una generazione sempre più a rischio di una non autosufficienza che diventerà un enorme ma disorganizzato Ospizio.
Manca un regolamento per la disabilità.
Le politiche territoriali lungimiranti portano a risultati ineccepibili. Complimentiamoci vivamente con la classe politica, ed imprenditoriale per il risultato ottenuto.