La segnalazione di un lettore

Sempre peggio al Pronto Soccorso di Molfetta: ieri aggredita una guardia giurata

Angelo Ciocia
Angelo Ciocia
Ospedale Don Tonino Bello visto dall'alto
Attese interminabili, tanti utenti per pochissimi operatori sanitari, la tensione si taglia a fette. Ancora un episodio di cronaca dal Don Tonino Bello di Molfetta
scrivi un commento 1427

La foto con gli elmetti dei massimi esponenti politici e istituzionali all’ospedale di Molfetta aveva fatto presagire che qualche nube fosse spazzata con l’istituzione del nuovo Ospedale del Nord Barese e un miglioramento dell’attuale Don Tonino Bello.

Così, purtroppo, non è. Il Pronto Soccorso di Molfetta, che abbraccia e raccoglie utenti non solo molfettesi ma anche provenienti da Giovinazzo, Ruvo, Terlizzi, Bisceglie e altri comuni, scrive un altro capitolo di una cronaca non particolarmente colorata.

“Assurdo pensare che il Pronto Soccorso funziona con un solo dottore a turno, qualche infermiere e OSS e il lavoro instancabile delle associazioni di volontariato”, è l’incipit di una situazione al limite dell’immaginabile accaduta ieri al Don Tonino Bello di Molfetta.
“Mia nonna è arrivata in Pronto Soccorso alle 9,30 ed è stata dimessa alle 22,47 – racconta l’autore della segnalazione – C’era gente in attesa dalle 8, altre anche prima. Un bambino con un problema ortopedico ha atteso insieme a noi prima di essere dimesso con un nulla di fatto: dovrà tornare oggi per una visita ortopedica”.

Una situazione al limite dell’imbarazzante. “Gente che chiedeva di andare in bagno, i parenti e familiari a invocare aiuto, spesso ignorato perché davvero chi lavora al Pronto Soccorso vive situazioni al limite del paradossale – continua – Viene chiesto di lasciare liberi i corridoi perché gli operatori sanitari devono avere sotto controllo i pazienti: come fanno? Sono pochissimi, mentre sono tantissimi gli utenti e spesso questi vengono dimenticati nel Pronto Soccorso. Vedi il tuo parente sofferente e mal ridotto e questo scatena tensioni, discussioni e fraintendimenti”.

Gente spazientita, tensione che si taglia a fette. Volendo sdrammatizzare, “la cera squaglia e la processione non cammina”. Tutto questo avviene quotidianamente al Pronto Soccorso del Don Tonino Bello di Molfetta.

Ieri, però, si è andati oltre: non mancano anche l’aggressione fisica e verbale di un parente di un utente verso una guardia giurata che ha prontamente chiamato i carabinieri, si è fatto medicare e refertare ed è andato via.

Aggiungendo altro disagio a quello che si vive tra le mura del Don Tonino Bello. Un’altra pagina di cronaca dal Pronto Soccorso è stata scritta: questa volta gli elmetti, però, farebbero bene a indossarli le vittime di un sistema malato, dagli utenti ai parenti, fino ai poveri operatori sanitari che vivono una condizione di lavoro ai limiti dell’umano.

martedì 26 Marzo 2024

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti