La precisazione

Confisca da 50 milioni a Manganelli, l’Avvocato Poli: “Basta alla diffusione di altre notizie destituite di fondamento”

La redazione
Aula di Tribunale
L'intervento dell'avvocato di fiducia del 50enne
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Un patrimonio di 50 milioni di Euro confiscato a Giuseppe Manganelli, per tutti “Pinuccio Madunella”, in forza del provvedimento, richiesto dalla Direzione Distrettuale Antimafia. 

A circa ventiquattro ore arriva la nota, che diffondiamo integralmente, dell’Avvocato Tommaso Poli, difensore di fiducia del 50enne.

In qualità di difensore di fiducia del sig. Giuseppe Manganelli, nel prendere atto della ripetuta pubblicazione, con ampio risalto, del comunicato stampa diffuso daII’Arma dei Carabinieri, relativo alla esecuzione decreto di confisca emesso dal Tribunale delle Misure di Prevenzione di Bari nei confronti del mio assistito, ritengo doveroso operare alcune precisazioni, affinché non siano diffuse ulteriori notizie destituite di fondamento.

Come avvocato non posso che rispettare la decisione deIl’Autorità Giudiziaria e, non condividendola, procederò ad impugnarla; tengo però a precisare che il provvedimento in questione è di contenuto alquanto diverso da quello del comunicato stampa in questione.

Preliminarmente, mi corre l’obbligo di puntualizzare, ed anzi ribadire con forza, che, dalla data del suo arresto – risalente al lontanissimo ottobre 1996 – il sig. Manganelli Giuseppe ha serbato un comportamento irreprensibile, sia durante il periodo di detenzione che all’esito dello stesso, dedicandosi instancabilmente ad una onesta e laboriosa attività lavorativa, senza piÙ commettere alcun reato.

Ciò detto, affermare che la valutazione del patrimonio confiscato al sig. Manganelli ammonti a “50 milioni di euro”, e che comprenda numerosi immobili tra quali una (o più) villa al mare e natanti, non risponde al vero ed è a dir poco fantasiosa.

Ed infatti, l’ammontare delle uscite della famiglia Manganelli, secondo il provvedimento del Tribunale di Bari (pur con dati da noi non condivisi), dal 1996 al 2018 e, dunque, per l’arco temporale di ben 23 anni (!) ammonterebbe ad appena € 1.061.051, dei quali € 598.244,15 sono rappresentati da spese per consumi familiari, ovvero solo € 26.000,00 annui! Mentre, l’acquisto di auto, immobili, imbarcazioni e investimenti societari, nello stesso arco di tempo, ammonta a soli € 324.781,00.

La “villa al mare”, della quale si parla non esiste perché né Manganelli né nessuno dei suoi parenti o dei terzi interessati dalla misura di prevenzione patrimoniale possiede una villa al mare.

Quella che, fantasiosamente, seguendo le improbabili dichiarazioni dei collaboratori di giustizia è stata indicata come “villa al mare” è solo un immobile demaniale e, dunque, di proprietà dello Stato, oggetto di concessione in favore di una società ricondotta al Manganelli che ha sempre regolarmente versato il relativo canone.

Si tratta, peraltro, di un immobile che non ha nessuna delle caratteristiche di una villa e meno che mai di una villa al mare.

La “barca da diporto”, inoltre, altro non è che un piccolo motopesca acquistato con effetti cambiari.

Tanto premesso e senza nemmeno volere far rilevare in questa sede i vizi, le inesattezze e le contraddizioni che caratterizzano il decreto di confisca, cosa che faremo nelle sedi giudiziarie competenti, Vi invito formalmente a non pubblicare notizie non rispondenti al vero peraltro difformi anche dal contenuto del provvedimento giudiziario non definitivo emesso nei confronti del sig. Manganelli Giuseppe”.

 

giovedì 14 Marzo 2024

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