Alle 15,30 i funerali, alle 19 la marcia cittadina

Quindici mesi di violenza e insicurezza: come si arriva alla marcia della legalità

Angelo Ciocia
Angelo Ciocia
Carabinieri in zona Immacolata
I fatti di Capodanno e gli arresti con decreto Caivano, l'omicidio De Gennaro e tanti altri episodi. Minervini: "Odio non deve produrre odio, violenza non deve scatenare altra violenza: facciamo nostri gli insegnamenti di don Tonino"
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La città della pace di Don Tonino Bello, il vescovo dal grembiule oppure la città che (forse) ha dimenticato il sacrificio del sindaco Gianni Carnicella? Potrebbe bastare tornare indietro al 1992 e rivivere l’amletico dilemma: quale delle due facce prevale oggi a Molfetta?

Non semplice e immediata la risposta. Oggi, comune, le comunità parrocchiali interessate dagli ultimi tristi episodi di cronaca, associazioni laiche e religiose, scuole primarie e secondarie si sono date appuntamento per marciare contro la violenza, per portare la legalità nelle strade della città.

L’omicidio De Gennaro è ancora troppo fresco, ma la questione (in)sicurezza in città è un campanellino d’allarme che suona incessantemente e da troppo tempo.

Solo negli ultimi quindici mesi, la mera cronaca racconta di 70 spaccate nei primi cinque mesi del 2023: “battezzate” tutte le zone di Molfetta, dal centro alla periferia, senza dimenticare le zone di nuova espansione, tante attività commerciali e ristorative, grandi e piccoli negozi, opere come il sottopassaggio della stazione, villette e aree verdi della città, tra cui il Baden Powell.

Spazio anche a droga, armi e furti: 15 arresti dopo il blitz del 13 giugno 2023. Risse tra baby gang, atti di vandalismo dilaganti, i soliti botti a mezzanotte pronti a squarciare il cuore della notte hanno caratterizzato la cronaca al tramonto dell’anno solare 2023.

Infine, il 2024 è iniziato, letteralmente, con il botto: i fattacci della notte di Capodanno, sbandierati in prima pagina sui media nazionali, hanno fatto il giro web e oltre ad una macchina vandalizzata in malo modo, hanno prodotto i primi arresti per il decreto Caivano. Sette sono stati gli arrestati, due i minori affidati in comunità. Neanche il tempo di metabolizzare i fatti di piazza Vittorio Emanuele, una nuova pagina di cronaca racconta il bagno di sangue in cui è stato ritrovato Dario De Gennaro, in via Immacolata, 27.

Episodi e avvenimenti che porteranno sicuramente ad una riflessione: oggi Molfetta marcia per cancellare questo alone di violenza e insicurezza.

“Un giovane strappato alla vita provoca un dolore indicibile per quanti l’hanno conosciuto e per i familiari. Tutto questo non deve produrre odio, ma etica della non violenza. Dobbiamo cogliere qualcosa da questi gesti assurdi e incredibili, mai deve esserci violenza fisica e psicologica: tutto questo si può fare accogliendo gli insegnamenti del Venerabile don Tonino Bello, l’etica della non violenza, odio non può generare altro odio, altrimenti non avremmo rispetto della vita umana – le parole del sindaco Tommaso Minervini – Forze dell’ordine, magistratura faranno il loro corso nei tribunali, a noi, come comunità spetta il compito di attivare l’etica della non violenza e della legalità. Solo lo spirito corale può impedire gesti assurdi, come quelli accaduti”.

Prima della marcia della non violenza, fissata per le ore 19, oggi pomeriggio, presso la parrocchia Sant’Achille, alle ore 15,30, si celebreranno i funerali di Dario De Gennaro.

mercoledì 21 Febbraio 2024

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