Avrebbe voluto occultare il cadavere, magari murarlo in una nicchia. Come si apprende da fonti RAI, sono questi gli ultimi dettagli emersi dalla ricostruzione dell’omicidio di Dario de Gennaro, compiuto giovedì scorso e confessato dal killer Onofrio de Pasquale il giorno successivo.
Ieri l’interrogatorio nel carcere di Trani: de Pasquale ha risposto a tutte le domande del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Marina Chiddo.
Il 29enne reo confesso – secondo la ricostruzione della Rai – avrebbe provare a creare del cemento, procurandosi anche dei mattoni forati: l’intenzione era murare il cadavere in una nicchia, parte dell’immobile dove è stata ritrovata anche quella che sarebbe l’arma, un coltello dalla lama lunga 15 centimetri. Il corpo di De Gennaro giaceva avvolto in strati di coperte e cellophane. Nello stesso immobile, rinvenute 35 dosi di marijuana delle 123 in possesso di De Pasquale.
Una ricostruzione che si fa, di ora in ora, sempre più chiara: l’omicidio sarebbe stato il culmine di una lite dai toni piuttosto violenti con movente lo spaccio di sostanze stupefacenti.
Per tutti questi dettagli che sono emersi nella serata di ieri, Onofrio De Pasquale è accusato di omicidio, tentativo di soppressione di cadavere e detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti.
Intanto in città fanno capolino alcune scritte e striscioni: “Dario vive”, è il messaggio comune a tutti questi messaggi.