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La sinistra: “Minervini sindaco senza maggioranza. E’ finita 11 a 11”

La Redazione
Consiglio Comunale
"Facciamo partire subito l'alternativa di governo per i prossimi 5 anni"
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Riceviamo e pubblichiamo la nota congiunta dei consiglieri di sinistra, Paola de Candia e Beppe Zanna di Rifondazione Comunista/Compagni di Strada e Silvia Rana di Sinistra Italiana che commentano il consiglio comunale di ieri sera che ha tenuto in vita l'attuale amministrazione Minervini

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Si conclude un consiglio comunale che getta via la maschera di questa stagione politica. Cala il sipario sull’amministrazione Minervini. Senza piú dubbi sulla fine della maggioranza politica a suo sostegno. Abbiamo portato in aula una mozione di sfiducia e abbiamo disvelato la crisi politica che il sindaco ha continuato a negare fino all'ultimo secondo, senza vergogna, ma che adesso é evidente a tutti, fuori dai bluff e dalle partite a poker delle vecchie volpi della politica locale.

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Il sindaco non ha piu’ una maggioranza. E’ finita 11 a 11. Ovvero sono solo 11 i consiglieri ad aver votato la fiducia (e tra loro presenze volatili, come gli ultimi acquisti del calciomercato politico provenienti da Forza Italia).

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Ne servono 13 per approvare i bilanci. Per non parlare degli eventuali progetti per i fondi PNRR: possiamo affidarli a questa “finta maggioranza”, peraltro ormai autoreferenziale e incapace di confrontarsi con associazioni, imprese, associazioni, sindacati e forze vive della cittá? Minervini puo’ arroccarsi ancora nel comune-bunker con la sua giunta, al quarto rimpasto.

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Ma non ha piu’ i numeri per governare la cittá. Le sue dimissioni diventano oggi un atto obbligato. L'analisi politica di quanto accaduto é evidente e brilla tristemente al di lá di ogni leggenda metropolitana sul notaio-fantasma. Il sindaco si conferma medaglia d'oro di trasformismo ed è tenuto in piedi dai tre consiglieri comunali eletti nel 2017 nelle file del Pd (un Pd che si è tardivamente pentito e si proclama a parole all'opposizione, ma ha sostenuto l’Amministrazione fino a poche settimane fa ed e’ rimasto senza rappresentanza in consiglio) e dal gruppo di Pino Amato, protagonista di un intervento manifesto di opportunismo politico. Insieme a loro, un consigliere di Forza Italia saltato sul carro del governo all’ultimo secondo.

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Merita una menzione l’astensione di Carmela Minuto (stampella di Minervini, che ha anche tenuto i numeri in aula al momento del voto della variazione di bilancio insieme ad Antonello Pisani), costellata dalle assenze di altri consiglieri dell’opposizione di destra. Pur di non lasciare la poltrona, insomma, Minervini, si regge in piedi grazie all’esplosione del Pd locale e al sostegno dei “consiglieri espulsi” e grazie alla frantumazione di Forza Italia, nella guerra tra senatrice ed ex senatore.

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Ma la maggioranza non esiste piu’ e la governabilita’ nemmeno e Molfetta é finita ufficialmente in una tempesta politica senza tregua, sballottata dai venti dell’affarismo, dell’egoismo clientelare, con Piazza Municipio trasformata in un mercato del giovedí. Il Sindaco non ha piú i numeri per guidare Molfetta e non ha la stabilitá politica per gestire nemmeno l'ordinaria amministrazione. Lasci questi pochissimi mesi prima delle elezioni la cittá in mano a un Commissario e si faccia da parte, se ancora lo anima un sussulto di dignitá.

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Nel frattempo, la Molfetta ambientalista, solidale, innovativa, aperta e onesta non perda un solo minuto per avviare insieme la fase della costruzione dell'alternativa, attorno a un progetto di ripartenza che riporti le forze progressiste al governo della cittá per i prossimi cinque anni.

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martedì 30 Novembre 2021

(modifica il 27 Luglio 2022, 19:04)

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