Cultura

Quando non esistevano i social e a Molfetta dominavano le radio…

Antonio Aiello
Radio
Tra gli anni '70 e '80 erano il principale strumento di socializzazione, tramite le trasmissioni radiofoniche nascevano amicizie e storie d'amore
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“Piano pianissimo, dolce dolcissimo”, “Jukebox”, “mattina in musica” e poi i quiz mattutini: sono alcuni dei programmi che accompagnavano le casalinghe molfettesi nella loro dura giornata lavorativa tra gli anni ’70, ’80 e ’90, non tenevano solo compagnia alle donne di casa ma si ascoltavano anche nei punti commerciali del centro, per i giovani era un modo per aggiornarsi sulle hit del momento da far invidia all’odierno YouTube.

Gli speaker radiofonici erano voci che accompagnavano lungo la giornata e chissà, se fossero esistiti i social, quanti follower avrebbero avuto: Rino, Katia, Michele, Stefania, Piero, Nino, Paolo, Tommaso erano alcuni nomi che dall’etere della modulazione di frequenza tenevano compagnia ai molfettesi. Accanto a loro c’erano altri speaker che usavano nomi d’arte. Col passare del tempo ci si affezionava alla loro voce immaginando i volti, i maschietti immaginavano quale ragazza si nascondeva dietro quelle voci sensuali mentre le ragazze immaginavamo il loro principe azzurro. Le radio molfettesi oltre a diffondere la musica, erano le antenate dei social. Infatti si dedicavano canzoni all’amata mandando dei messaggi di corteggiamento con tanto di botta e risposta in codice. Non solo. Tenevano informati su quello che accadeva a Molfetta raccontando curiosità e aneddoti. La domenica pomeriggio era un appuntamento fisso seguire le partite “della Molfetta” attraverso Primaradio e Radio Canale 95 che puntualmente informavano con gli aggiornamenti e i racconti di Paolo e Damiano sulle sorti biancorossi sia dal “Paolo Poli” che in trasferta. Tutto per hobby, sobbarcandosi viaggi di centinaia di chilometri e raccontando con “mezzi di fortuna” le avventure della compagine molfettese. Per un periodo, il sabato sera, era l’hockey Molfetta ad entrare nelle case dei molfettesi, con i racconti dalla pista non solo del “Don Sturzo”, ma anche nelle lunghe trasferte nel nord Italia.

Tutto questo ebbe inizio nella mattinata del 10 marzo del 1975, quando dalle frequenze dei 103,400 si diffusero le note della canzone di Adamo “E’ la mia vita”. Nacque così la prima trasmissione radiofonica molfettese che si chiamava “Radio Molfetta” e che successivamente divenne “Radio Molfetta Centrale”. In un breve periodo in città nacquero diverse realtà radiofoniche che oltre a tenere compagnia ai molfettesi nelle loro case diventavano anche strumenti di aggregazione fra i giovani e perché no anche per dare inizio a storie d’amore, alcune ancora oggi vive.

Ricordiamo il nome di queste realtà: Radio Alfa, Radio Galassia, che fu la prima nel 1981 a trasformarsi in tv per un breve periodo, Radio Antenna Nuova Puglia, Radio Luna, Radio Emme, Radio Citta 100, Radio Blu Master, Radio Italia, Primaradio, Radio Canale 95, Radio Levante Stereo, Radio Studio Centro, Radio Antenna Adriatica, Radio Idea, Radio antenna Azzurra, Radio Europa, Europa One, City Radio. Radio che avevano un loro bacino di utenza e facevano audience.

Un capitolo a parte merita don Franco Sancilio che per la prima volta porta la messa nelle case dei molfettesi attraverso le frequenze di Radio Christus, con una programmazione affidata ai giovani della parrocchia di San Domenico.

Oggi sopravvivono solo Radio Idea e Radio Galassia che trasmette con il nome di Primaradio.

Questa avventura di ragazzi di allora fa parte della storia di Molfetta e del patrimonio culturale. È una bella storia da poter raccontare e ricordare e perché no da immortalare in qualche modo, guardando quei protagonisti cresciuti e con altre esperienze da raccontare.

giovedì 22 Agosto 2019

(modifica il 29 Luglio 2022, 0:26)

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