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Domenica inaugurazione della nuova sede dell’associazione “Fratres”

La Redazione
I componenti dell'associazione Fratres davanti alla tomba di don Tonino Bello
Il presidente Giovanni Gadaleta: "Un momento importante per noi, un passo in avanti per svolgere al meglio la nostra attività"
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Rappresenta un importante passo in avanti, la casa in cui sarà più efficace e agevole raccontarsi e soprattutto mettere in pratica i messaggi della donazione di sangue. La nuova sede in via Freemantle 40/C avrà questo valore per l’associazione Fratres “Don Tonino Bello”, autentica certezza nel panorama del volontariato. Il 10 febbraio alle 18.30 avrà luogo l’inaugurazione. Un momento che il presidente Giovanni Gadaleta e i componenti del direttivo vivranno con grande intensità.

Giovanni Gadaleta, cosa si prova ad avere una “casa” così grande e confortevole?
Siamo davvero molto contenti. Un sentito ringraziamento va al sindaco e alla giunta che ci hanno permesso di aprire la sede, mostrando sensibilità per il mondo associazionistico.

Cosa rappresenta per voi questa nuova sede?
È una nuova migrazione. Ricordo gli inizi: abbiamo cominciato con una piccola stanza in via Cifarelli, siamo stati costretti poi a trasferirci in altri locali sempre provvisoriamente. Oggi abbiamo una sede decorosa e definitiva, molto più grande. Potremo fare assemblee e conferenze.

L’occasione è propizia anche per tracciare un bilancio del 2018. Com’è andata?
Abbiamo chiuso con 850 donazioni presso il centro trasfusionale, più quelle esterne. Siamo da ben tre anni la seconda associazione molfettese per numero di donatori. La gente ha creduto in noi e per questo la ringraziamo.

Ci ricorda le principali iniziative che avete messo in atto?
Ce ne sono tante. Per esempio la festa del donatore, gli incontri con il mondo cattolico e le comunità parrocchiali, quelli con i lavoratori di Network Contacts, le relazioni con la Misericordia e il gruppo Teatrarte. Senza dimenticare i rapporti con le scuole, le serate di svago. E una cosa a cui teniamo tantissimo: ogni anno andiamo a pregare sulla tomba del nostro amatissimo don Tonino Bello. Lo faremo anche nel 2019.

Il vostro è stato un percorso di crescita esponenziale.
Siamo nati nel 2012 e siamo una bella realtà del territorio. Molti non hanno creduto in noi, ma il lavoro del direttivo è stato incredibile. Ha operato nella massima trasparenza per sensibilizzare il cittadino al dono della donazione.

Invece cosa c’è in cantiere per il 2019?
Saranno consolidate le attività sviluppate negli anni scorsi. Per esempio saremo nuovamente alla Molfetta Night Run. Ma soprattutto puntiamo a ingrandirci sempre di più. Il nostro motto è “unisciti a noi”. Abbiamo bisogno di tutti.

Quasi come essere una squadra.
Nella provincia siamo tra i primi per numero di donazioni. Le nostre parole chiave sono gratuità, anonimato, periodicità, volontarietà. Siamo orgogliosi del messaggio che ogni volta lanciamo: donare sangue fa bene alla salute propria ed è un dono verso gli altri. Invitiamo a fare sempre di più per il prossimo perché la carenza di sangue è una vera urgenza.

Dono. Un’altra parola chiave.
Il dono è per noi un concetto fondamentale. Non si riceve nulla di materiale in cambio, si dona gratuitamente, responsabilmente, orgogliosamente.

giovedì 7 Febbraio 2019

(modifica il 29 Luglio 2022, 6:08)

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