A Babbo Natale

Antonio Roselli, Agenzia Frog
La lettera speciale di un grande sempre piccolo al personaggio più amato dai bambini
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Caro Babbo Natale…

Non ci sentiamo da parecchio, eppure come ogni anno sono pronto per la mia letterina. Andrò subito al dunque.

Primi di Novembre. Un fine settimana qualunque, al solito centro commerciale. La vetrina del negozio di oggettistica ha un luccichio eccezionale fatto di Babbi Natale, decorazioni, presepi e lucine di ogni tipo. Mi fermo perplesso. Fino a ieri non c’era nulla di tutto ciò. Chissà, magari quel negozio avrà voluto giocare di anticipo. E invece proseguendo verso l’ipermercato, trovo tutto addobbato a festa e con numerose scritte dal significato inequivocabile: “Buon Natale”.

Ok realizzo. Dicembre è più vicino di ciò che pensavo.

Diciamocela tutta Babbo. Son finiti i tempi in cui ti aspettavo con ansia per ricevere un regalo che in realtà mi comprava mamma. Ma prova comunque a darmi una mano!

Prima domenica di Dicembre. Non ho ancora comprato nulla. Il problema è: cosa donare? Si dice “Basta il pensiero”…ma sappiamo tutti che non è così. E allora? Che ci metto nel sacco di Babbo Natale? Quanto spendo? Cosa acquisto?

Credo inizierò dai bambini. I miei nipoti aspettano frenetici l’arrivo del Natale e io non posso deluderli. Poi mi dedicherò alla mia dolce metà, poi ai miei amici più stretti e così via. Ce la posso fare.

20 Dicembre, – 5 al Natale. Non ce la posso fare. Scendo di casa e sento un coro che intona canzoni natalizie. Giro. C’è un presepe vivente. Attraverso un mercatino, di quelli tipici, con il torrone e le caldarroste. In fondo vedo una casetta gonfiabile con un Babbo Natale all’interno e tutt’attorno dei bimbi giocano con simpatici elfi. Torno a casa. In tv, ogni marca di Panettone sfoggia il suo spot.
È tutto pronto per il Natale. Tranne io.

Babbo, perché non esisti davvero??? Ora ho bisogno di te! Costruirei il camino che non ho mai avuto, per gridare “Buttati… che è morbido!” e vederti in casa mia.

24 Dicembre. Sono stati giorni faticosi. Ma ce l’ho fatta!
Credo di aver pensato a tutto. Ho anche aiutato mamma ad addobbare l’albero e mio fratello a completare il presepe. La nonna è ai fornelli da un pezzo, i cuginetti giocano per strada e ha iniziato a nevicare. Magia. Per le vie della città si respira un’aria diversa, la gente è buona, i bambini si divertono tra le attrazioni e i giochi. Suoni, luci e profumi contribuiscono.

È di nuovo Natale, e allora Caro Babbo…Auguri!

mercoledì 16 Dicembre 2015

(modifica il 6 Febbraio 2023, 10:35)

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