Molfetta di fuori

Antonio Minervini, artista a Udine e molfettese orgoglioso

La Redazione
Antonio Minervini
Lascia Molfetta appena maggiorenne e da quel momento trascorrono ben 38 anni. Il legame con Molfetta è vivo e nutrito in terra friulana attraverso i piatti della nostra tradizione
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Si può essere molfettesi doc nonostante si sia lontani dalla propria terra e questo lo racconta Antonio Minervini, nostro concittadino “di fuori” da ben 38 anni.

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Appena maggiorenne lascia Molfetta, si trasferisce a Venezia dove studia architettura presso l’università Iuav.  La facoltà veneziana continua ad essere, proprio come allora, una delle più importanti al mondo nel campo e lì, Antonio, avrebbe raggiunto altri due amici concittadini.
n«Venezia l’ho amata sin da bambino – racconta – ho continuato a vivere lì anche dopo la fine dei miei studi». Nel capoluogo veneto arriva anche il primo impiego come photo editor, in un’agenzia specializzata nella digitalizzazione di fotografie storiche di cinema e teatro, esperienza a dir poco all’avanguardia per i tempi. Poi, la necessità di un cambiamento.

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«Venezia ha un tempo unico e per me era giunto al termine – spiega – sentivo il bisogno di cambiare».
nAntonio lascia il Veneto alla volta di Udine, città friulana a cui era legato sentimentalmente.
n«Ho aperto il mio studio – chiarisce – e per molti anni mi sono occupato di graphic design e interior design, portando avanti anche la passione per il dipinto e il disegno».

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Nel 2010, però, un evento gli sconvolge la vita e svela la necessità di un nuovo ordine per le sue priorità.
nAntonio a 45 anni ha un infarto, sceglie di chiudere il suo studio di design e di prendere una pausa lavorativa. «Ho sentito il bisogno di reinventare la mia vita e con mia moglie ho aperto una boutique – afferma – questo mi ha consentito di riconquistare pian piano la mia serenità».

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Da quel momento sono trascorsi 11 anni, durante i quali Antonio non ha mai abbandonato la sua prima e vera arte: dipingere e disegnare. «Il tempo mi ha permesso di acquisire una maturazione dal punto di vista artistico – dice – ora mi dedico ai volti umani: lì risiede l’energia della vita».

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Nel 2013 scrive un libro dal titolo “Dieci passi per guadagnare soldi facendo l’artista”, una guida pratica per dimostrare come le nuove tecnologie possano aiutare nel proporsi al mondo.
nL’artista molfettese racconta come a causa del covid, anche la realtà lavorativa dell’arte si sia trasformata e di come abbia velocizzato la digitalizzazione. Infatti, non sono poche le gallerie internazionali d’arte che hanno continuato ad ospitare le sue opere proprio attraverso l’ausilio della rete.

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Nonostante la vita di Antonio ormai sia ben radicata nel tessuto sociale e culturale di Udine, il suo amore per la città natale non è affatto perso. «Il mio legame con Molfetta è fortissimo, conosco il nostro vernacolo alla perfezione e – afferma ironicamente – posso dire di aver impartito lezioni di dialetto anche ai friulani».
nCerto il Covid lo ha tenuto distante per ben due anni, ma lui si dichiara in attesa di rivisitare i posti del cuore.

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«Sono felice di vivere ad Udine – spiega – ma questo non toglie certo la possibilità di mostrare la mia pugliesità». Antonio dichiara il suo amore per la città, la mancanza per i suoi affetti e per quell’odore che si diffonde per le strade in primavera e che forse, come racconta sorridendo, sente solo lui.
n«Molfetta è apprezzata più dagli altri che dai suoi stessi cittadini – afferma – il nostro centro storico è uno dei primi esempi di progetto urbanistico al mondo e si dovrebbe avere più cura della sua bellezza e cultura».
nMa Antonio il folclore molfettese, soprattutto quello culinario, ha cura di esportarlo e di farlo conoscere ovunque sia. «Mia moglie Michela è una molfettese acquisita, ha imparato a fare le orecchiette a mano perfettamente – spiega – ma io non cucino solo a casa».

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Per la prima volta nel 2014, con il supporto di un’amica proprietaria di una trattoria, ha organizzato una cena tutta pugliese. «Da allora – racconta – una volta l’anno organizziamo una cena con le ricette tipiche della mia famiglia e trasformiamo una trattoria tipica friulana in una fucina di piatti molfettesi».

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Antonio Minervini è un molfettese orgoglioso e, come tale, non può vivere senza la condivisione della sua memoria e delle radici.

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lunedì 29 Novembre 2021

(modifica il 27 Luglio 2022, 19:05)

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