La curiosa storia dello schiacciatore

La pallavolo e l’amore per gli animali. Bruno Borghetti schiaccia per l’Indeco Molfetta e dona tempo al canile

Jennifer Tammacco
Jennifer Tammacco
Bruno Borghetti, sua moglie Jessica e il piccolo Yumi
Lo schiacciatore brasiliano dell'Indeco Molfetta e sua moglie sono volontari del canile di Molfetta e hanno adottato il piccolo Yumi. "Quando sono al canile trovo le energie che mi ricaricano. L'amore che donano questi cani è straordinario"
1 commento 758

È stato mentre passeggiava con il suo piccolo volpino Yumi che Bruno Borghetti si è presentato a noi, raccontandoci la sua storia.
Trent’anni, una vita frenetica e due passioni che non lo hanno mai abbandonato, tenute insieme da un unico fondamentale fil rouge: l’amore.

Nato nella città di Porto Alegre, in una regione con molti migranti italiani e tedeschi nel sud del Brasile, ha seguito la sua passione per la pallavolo lasciando la sua nazione, arrivando in Italia. “Sono arrivato in Italia sette anni fa per giocare, ho girato tutto il paese e ogni anno ho cambiato squadra”, afferma Bruno Borghetti, schiacciatore dell’Indeco Molfetta, uno dei top team del girone H di serie B.

Una dedizione per lo sport nata quando aveva solo tredici anni e che lo ha portato a lasciare la casa dei suoi genitori quando era ancora minorenne, facendo conciliare gli allenamenti con lo studio. E’ proprio in questo periodo che Bruno vivrà l’esperienza più importante della sua carriera. “Ho giocato per due stagioni consecutive in Superliga, cioè la massima categoria del campionato brasiliano di pallavolo maschile. Dopo diciotto anni che gioco a pallavolo per me questa continua ad essere l’esperienza più significativa – continua Bruno Borghetti – Una volta arrivato in Italia, ho giocato in Calabria, Salento, un anno a Sorrento, due anni in Sardegna e prima di venire qui a Molfetta lo scorso settembre con mia moglie Jessica, sono stato a Civitanova nelle Marche”.

Un pallavolista professionista che tra un allenamento e l’altro opera anche come volontario al canile comunale di Molfetta.
Un amore quello per gli animali che lo ha accompagna da sempre. “Da piccolo sono cresciuto in una fattoria, circondato dalla compagnia di gatti, pecore e cavalli. È stata mia mamma, biologa, a cercare di trasmettermi la sua passione verso queste creature. Trasferendomi a Molfetta ho avuto la possibilità, insieme a mia moglie, di conoscere il lavoro dei volontari ENPA del canile e di unirmi a loro”, racconta Borghetti.

È stato proprio a Molfetta che Bruno e sua moglie hanno conosciuto Yumi, un volpino di circa un anno e mezzo abbandonato quando era solo un cucciolo nei pressi della chiesa di San Domenico e che, da qualche mese, è entrato a far parte della loro famiglia. “Io e Jessica eravamo da tempo intenzionati ad adottare un cane, essendo noi sempre stati contrari alla pratica della compravendita di cuccioli. Non credo ci sia cosa più bella che donare una seconda chance ad un animale che ne ha bisogno, tenendo alla larga convinzioni strane per quanto riguarda la razza. L’amore è e deve essere incondizionato, come quello che queste creature riservano per noi”, ribadisce a gran voce Bruno.

Un argomento che sta a cuore al pallavolista, quello dell’abbandono, soprattutto in vista dell’estate in cui, come ogni anno, le nostre strade diventano il palcoscenico di atrocità contando circa 120 cani abbandonati al giorno. “Purtroppo ci sono periodi in cui i cani che entrano in queste box, superano quelli che vengono adottati – spiega – Ogni cane ha una storia particolare, una sofferenza diversa, ma il canile li ha salvati. Quando si pensa ad un canile, vengono in mente immagini raccapriccianti con animali magri, isolati, invece a Molfetta abbiamo trovato un posto pulito, organizzato che ogni giorno vede operatori e volontari che si recano al canile per amore dei nostri ospiti a quattro zampe, i quali hanno subìto sulla propria pelle la disumanità della gente. I cani il peggio lo hanno vissuto quando sono stati abbandonati, il canile per loro è adesso un posto sicuro”.

Tanti impegni da conciliare per Bruno: una sfida difficile ma non impossibile. “Adesso sono giocare e posso fare: finche posso, faccio è il mio motto – prosegue – Fino a due mesi fa lavorava dal lunedì al venerdì, il pomeriggio ho gli allenamenti e qualche sera e durante il weekend lavoro in un ristorante. Il canile è un’isola felice dove mi si rinnovano le energie per affrontare la settimana: quando sono lì non penso a nulla, ogni volta ne esco sporco e stanco ma contentissimo”.

In una società veloce e frenetica dove la ‘Cronofagia’ ha preso il sopravvento, non ci si pensa due volte ad abbandonare le proprie distensioni per dedicarsi ad altro. Bruno invece tiene alle sue passioni e ne fa di queste la sua ragione di vita. “Io ho sempre vissuto intensamente, per questa energia io devo tanto a mia moglie. Circondarsi di persone che ti stimolano a dare sempre il meglio di te è importante, soprattutto se certi propositi vengono fatti genuinamente, senza secondi fini. Il tempo per me è relativo, anche una o due ore possono fare la differenza se tieni a ciò che fai. Per me e Jessica, questi momenti di volontariato con gli altri operatori e i cani, sono diventati momenti di famiglia”, conclude Bruno Borghetti.

Bruno è la prova vivente che ciò che si dà agli altri, finisca con il giovare a se stessi. Un dare che è in realtà un ricevere, con l’impegno e la dedizione che solo uno sportivo può comprendere e con l’empatia e l’amore che solo chi vive a stretto contatto con gli animali può possedere. Con la speranza che, una volta terminata la stagione, Bruno torni al canile comunale di Molfetta. Significherebbe condividere nuovamente le sue passioni, la pallavolo e gli animali, ancora qui a Molfetta.

martedì 16 Aprile 2024

Notifiche
Notifica di
guest
1 Commento
Vecchi
Nuovi Più votati
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Renata penna Borghetti
Renata penna Borghetti
13 giorni fa

Molto orgoglioso di mio figlio. Ha sempre avuto uno splendido rapporto con gli animali. Oltre ad essere un’ottima persona, è uno sportivo di prim’ordine. Ti amo cucciolo.