Le parole dei protagonisti

Caso scuola Cozzoli, le opposizioni unite “per il bene della città”

Maria Marino
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Opposizione di centrodestra e centrosinistra sull'appalto della scuola Cozzoli
Dal centrodestra al centrosinistra insieme. Ma manca Rifondazione
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Consiglieri comunali di opposizione di centrodestra e centrosinistra
Consiglieri comunali di opposizione di centrodestra e centrosinistra

L’hanno intitolata “La scuola dei misteri” ed è la presa di posizione, netta, delle opposizioni all’aggiudicazione dell’appalto con fondi PNRR della nuova scuola “Cozzoli” all’impresa di cui titolare è il marito della consigliera comunale Francesca de Palma, in forza alla maggioranza Minervini.

Ci sono tutti (manca solo Giovanni Infante, ndr) e sembrano più coesi che mai in una battaglia iniziata già in Consiglio Comunale e che sta proseguendo con eventi e manifestazioni pubbliche.

Ad aprire la conferenza Leonardo Siragusa che ribadisce la sua posizione e quella del movimento “Molfetta che vogliamo” all’opposizione, “l’evento che ha scatenato questa bufera”, sottolinea. Fu lui, infatti, il primo a sollevare la questione di cui tanto si dibatte “perché sono un uomo libero, capace di lasciare la poltrona (il CdA della Multiservizi, ndr) pur di restare tale”.

La precisazione è d’obbligo: nulla vieta l’aggiudicazione di una gara d’appalto a un parente o affine di un consigliere comunale “ma è una questione di opportunità politica e buon senso  – sottolinea Siragusa – L’unica cosa che ha fatto il sindaco, invece, è stato minacciare querele e farne una questione personale” .

Domenico Gagliardi, consigliere eletto nelle fila di Molfetta Libera-Area Pubblica-Sinistra Italiana, rivendica l’unione delle opposizioni “perché vogliamo dare uno scossone a questa maggioranza pungolandola carte alla mano come stiamo facendo”.

“Basta con l’amministrazione del fare – è il monito di Gagliardi – perché quando ci sono ombre sulla trasparenza di una procedura, c’è un blocco come per l’area mercatale, le strade, la scuola Rodari. Ecco: le opacità non fanno il bene della città ma il male, con conseguenze per tutti! Noi vogliamo che tutte le procedure si sviluppino nel pieno rispetto della legalità”.

“Questa situazione va inserita in un contesto più ampio che riguarda la gestione degli appalti pubblici – interviene Alberto D’Amato, consigliere comunale e segretario del Partito Democratico – Noi crediamo nel principio di non colpevolezza ma emerge un quadro grave, che segna una responsabilità politica. La sciatteria nella gestione, le conseguenze comportano la paralisi delle opere e quindi della città, costi che lievitano a danno dei cittadini”.

“Dinanzi a questo quadro – sono ancora le parole di D’Amato ci saremmo aspettati un segnale di discontinuità, di rigore e trasparenza rispetto a quella degli anni scorsi: ci ritroviamo a parlare, invece, di un appalto da oltre tre milioni di euro affidata a persone vicinissime a una consigliera comunale senza che quest’ultima abbia sentito il dovere civico di dimettersi per rimuovere ogni ipotesi di conflitto d’interesse”.

“Come fa questa amministrazione ad essere credibile – si chiede il segretario PD – se finisce sui giornali per fatti di cui non andare fieri?”

Nello specifico la nuova scuola Cozzoli andrà edificata nell’area destinata a un’altra opera pubblica, il teatro comunale, già presentata in passata e ancora presente nel piano triennale delle opere pubbliche.

Dall’analisi della relazione tecnica spetta alla consigliera comunale Annamaria Gagliardi, eletta nella lista “Drago sindaco”, sottolineare le difficili condizioni attuali della scuola ma fare riflettere anche sul fatto “della progettazione da 7 milioni di euro per il teatro che non servirà più. Si tratta di progetti che vanno in contraddizione, quindi dobbiamo analizzare le carte perché ci sono incongruenze sulla strategia di trasformazione della città e delle problematiche per l’affidamento degli incarichi”.

“Noi temiamo che questa gestione porterà al deserto – sono le parole di Felice Spaccavento, consigliere comunale di Rinascere – Ecco perché non è vero che noi non amiamo Molfetta, anzi. Noi siamo qui, superando le nostre ideologie differenti, perché amiamo la città”.

“La maggioranza deve sapere – continua – che fare l’opposizione è anche avere un dubbio, capire con le carte che alcune gestioni sono discutibili. Come in questo caso, quello della Cozzoli, che noi consideriamo un caso di un’opportunità politica”.

Spaccavento, inoltre, ricorda i fatti dell’ultimo Consiglio Comunale, i quesiti posti al sindaco “senza risposta ma con ostruzionismo con la maggioranza in cui non parla nessuno. A noi questo modello di politica non ci piace e lo diremo ancora perché parleremo e studieremo ancora, non avremo paura perché la politica fatta bene non fa paura!”.

“Ogni settore fa il proprio appalto – racconta Mauro Binetti, eletto in Consiglio Comunale con Molfetta nostra – tralasciando l’ufficio appalti che esiste. Così, si elimina la fase di controllo e spesso si cade in errore”.

Per il caso Cozzoli non si può prescindere, secondo le opposizioni, dalla nomina del sindaco di se stesso come coordinatore per gli appalti per l’edilizia scolastica.

“Le lobby devono stare fuori dal Consiglio Comunale – sono le forti parole di Binetti – ma non so se il messaggio è mai arrivato al sindaco che ha responsabilità politiche per la mancata dimissione della consigliera comunale, per la mancanza della trasparenza nella gestione della cosa pubblica”.

“Cosa non ci convince? – chiede sarcastico Pietro Mastropasqua, in Aula Carnicella da ex candidato sindaco – Tutto. Alla Cozzoli non ci convince prima di tutto come sono stati invitati gli operatori economici a partecipare alla gara: non abbiamo mai trovato la documentazione sul sorteggio con cui è stata fatta la scelta visto che pure il Dirigente ci ha riferito che il sorteggio pubblico non c’è mai stato a differenza di quanto scritto negli atti comunali”.

“E sull’adeguata qualificazione? Occorrono le SOA per le opere edili e per l’impiantistica. Orbene: noi dallo screening delle imprese invitate ci sembra di poter dire che solo cinque possiedono i requisiti della categoria prevalente – spiega Mastropasqua –  Solo una aveva entrambi i requisiti nella sua totalità”.

“Secondo la lettera d’invito, le offerte dovevano essere presentate entro le ore 12:00 del 12 luglio 2023 – racconta Mastropasqua – Succede che il Dirigente Satalino,  l’11 luglio 2023 alle ore 20:26,  proroga il termine al 13 luglio 2023 alle ore 15:00. In questa sede possiamo farci delle domande: perché?”.

Le opposizioni fanno così chiarezza sulle proprie istanze. Promettendo che altre ne arriveranno.

 

mercoledì 13 Marzo 2024

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