Sabato un evento dell'Ass. Passione e Tradizione

Calzoène e pegnète, la tradizione della Mezzaquaresima

Angelo Ciocia
Angelo Ciocia
Quaresima a Molfetta - ph Isa Di Stefano
La tradizione vuole che oggi si rompa la pegnète e si mangi u calzoène, in campagna. Da oggi, però, è tempo di marce funebri, pezzariedde, scarcèdde, u beneditte, si ripassa il vexilla: la Settimana Santa si avvicina
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Tre settimane dopo il mercoledì delle ceneri, la notte del primo titè e del vexilla, la prima processione del periodo quaresimale, Molfetta si abbandona alle braccia della tradizione: la Mezzaquaresima, caratterizzata dal binomio campagna – calzone.

Oggi è il giovedì del calzoène e della pegnète. U Calzoène non ha bisogno di presentazioni: tipicamente cotto nei forni cittadini, varie scuole di pensiero aggiungono o sottraggono ingredienti. Unica certezza: immensa tradizione e squisita bontà. Made in Molfetta, ovviamente. La pegnète è una grossa pentolaccia, generalmente riempita di frutta di stagione, che viene rotta in occasione della Mezzaquaresima. L’antica usanza della pentolaccia ha ripreso vita, negli ultimi anni, grazie alle iniziative dell’associazione Passione e Tradizione che sabato 9 marzo rinnova l’appuntamento con i bambini per far conoscere loro questa tradizione.

Ma la Mezzaquaresima segna il gong per far partire il countdown sul periodo più atteso dai molfettesi. Da oggi, praticamente, è tempo du pezzariedde, generalmente mangiato dai confratelli nelle pause delle processioni della Settimana Santa, ma ormai consuetudine culinaria del periodo quaresimale. La tradizione vuole che il pizzarello sia una forma di pane, generalmente riempita con il tonno. Ma anche qui, come per il calzone, aggiungere o sottrarre un ingrediente è diventata una piacevole variante per il palato. Ed ecco, dunque, che oltre al tonno, fanno capolino i capperi, le acciughe e recott’ascquénde, la squisita ricotta forte tanto amata dai palati molfettesi, senza tralasciare versione più gourmet. Ma tanti sono i tradizionalisti e guai a toccare il pizzarello “classico”.

Da oggi si fanno più intense le marce funebri, si ripassa il vexilla per non farsi cogliere impreparati, inizia l’ansia per sapere le previsioni meteo della Settimana Santa, si prenota u beneditte per Pasqua, ci si ritrova per preparare la scarcèdde, dolce tipico molfettese per Pasqua e il periodo post-pasquale, la Quarenden ha perso diverse piume.

E se la croce è lo start per tutte queste emozioni, la Mezzaquaresima diventa il periodo del fervore, dell’attendere qualcosa con forza. Il periodo più bello dell’anno, per i molfettesi, si avvicina sempre più.

giovedì 7 Marzo 2024

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