E’ un Michele Emiliano orgoglioso quello che parla delle sorti, ma anche del strettissimo presente, dell’ospedale “don Tonino Bello” di Molfetta. Il presidente della Regione Puglia ha inaugurato ieri il cantiere che si concluderà (secondo le stime) a dicembre 2025 e che riconsegnerà alla città e all’intera area a nord di Bari un nosocomio efficientato a livello energetico, a norma sulla sicurezza antisismica e anche ammodernato per i vani dedicati alla degenza grazie al Piano Nazionale per gli investimenti complementari al PNRR (PNC) nel quadro della Missione 6 Salute – Componente 2 – Investimento 1.2 denominato “Verso un ospedale sicuro e sostenibile”.
Il presidio di Molfetta “in quest’area della provincia svolge un ruolo importantissimo – è il riconoscimento da parte di Emiliano – con unità di eccellenza che meritano di essere rilanciate”.
Il senso di un investimento del genere sulla struttura, mentre prosegue la procedura per l’appalto dell’ospedale del Nord barese, è chiarissimo secondo il numero uno della Regione Puglia: ci vorranno all’incirca altri sette anni prima di vedere alla luce quest’ultima, avenneristica, struttura e fino a tanto “bisognerà investire perchè questo ospedale sia sempre funzionante e al massimo dell’efficienza
Tra le righe, ma nemmeno poi troppo, Emiliano sottolinea il ruolo cruciale nella vicenda di Saverio Tammacco “che ha seguito e sta seguendo, anche per mio conto, tutta questa fase”. A livello politico un endorsment per il molfettese dopo la candidatura alle scorse regionali nelle liste dell’altro candidato presidente, Raffaele Fitto, prima del passaggio nella maggioranza.