La complessa situazione politica di Molfetta

La cumbia della noia. Non solo a Sanremo

Maria Marino
Consiglio comunale
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Termina la kermesse, si ritorna alla vita normale. I fatti di Capodanno sono un pretesto, l'appalto Cozzoli ha allargato la spaccatura, ma tutto parte da intrecci e giochi politici di fine anno tra comune e città metropolitana di Bari
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La “Cumbia della noia”. A Molfetta. Non ce ne voglia Angelina Mango, fresca vincitrice del Festival di Sanremo, ma il titolo della sua canzone è la fotografia perfetta della scissione tra la politica locale e la città.

La cumbia, quel ritmo così forte e coinvolgente, è la colonna sonora perfetta delle ultime ore (in realtà mesi, ndr) di chi amministra la cosa pubblica in città.

Incontri, riunioni, confronti spesso a muso duro e coi pugni sbattuti sulle scrivanie, riconciliazioni, musi lunghi, mal di pancia, abbracci. Tutto tra le mura di casa. In un susseguirsi così tumultuoso e celere che forse nemmeno la migliore Maria de Filippi sarebbe stata in grado di raccontare con il suo andirivieni nello studio di “C’è posta per te”.

La cumbia è quella che parte da lontano, ben prima dei fatti di Capodanno. Fatti che sarebbero stati solo “il pretesto” per rendere definitivamente nota ai più una spaccatura oggettiva.

Perché i fatti attorno all’ultimo Consiglio Comunale e all’appalto per la scuola “Cozzoli” sono ciò che vogliamo leggere e che vogliono sia letto. E che mettono Tommaso Minervini al centro di un focus da cui il primo cittadino non si sottrae e sottrarrà, consapevole di rimanere saldamente al timone.

Difficilmente, infatti, il primo cittadino farà un passo indietro, abituato già al fuoco amico. È la storia a raccontarlo: quando, durante il precedente mandato rimase solo, rimise al Consiglio Comunale la decisione. Ne uscì vittorioso e più forte di prima, portando a termine i cinque anni.

Adesso andrà più o meno così anche se il tentativo di “farlo cadere” ci sarebbe stato a inizio inverno con un intreccio tra il Comune di Molfetta, un incarico istituzionale nella Città Metropolitana e un ritorno così alle elezioni comunali in concomitanza con quelle di Bari.

E la noia quale sarebbe? La noia è quella della città. Che ascolta e legge sempre meno e sempre più di rado cosa accade nella politica da cui difficilmente si sente ormai rappresentata.

“Sinceramente”, direbbe Molfetta, prendendo in prestito da un’altra prima donna del Festival, Annalisa, l’espressione. La gente vuole risposte, vuole coinvolgimento, vuole una città a misura. Non beghe e intrighi, perché per quelle ci sono le fiction.

“Quasi quasi cambio di nuovo città, che a stare ferma a me mi viene, a me mi viene la noia”.

lunedì 12 Febbraio 2024

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