Un mese di politica (bollente) molfettese

Consiglieri di maggioranza vs Robert Amato, è frattura con Molfetta Popolare?

Angelo Ciocia
Angelo Ciocia
Consiglio comunale
Consiglio comunale, l'amministrazione Minervini e il presidente del consiglio comunale Robert Amato
Dopo i mal di pancia delle scorse settimane e la querelle per la sicurezza, la botta definitiva arriva dalla questione De Palma e appalto Cozzoli
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Quello che sembrava essere un mal di pancia, nella politica molfettese, è sfociato presto in una frattura. E, a tratti, sembra assai difficile da ricomporre.

I fatti di Capodanno sono stati la causa, molto probabilmente, di un malessere che, forse, parte da lontano. Le settimane successive hanno portato ad una distanza siderale. Gli attori protagonisti di tutto ciò sono l’amministrazione Minervini e Molfetta Popolare, capeggiata da Giuseppe Amato e rappresentata da Robert Amato e Maridda Poli a Carnicella.

Riavvolgendo il nastro, il presidente del consiglio comunale, Robert Amato, aveva espresso perplessità sulle parole del sindaco Minervini, qualche giorno dopo i fattacci della notte di San Silvestro a Pizza Vittorio Emanuele. Al consiglio comunale monotematico sulla sicurezza, Molfetta Popolare era sì assente, ma anche assai distante dal Minervini pensiero.

Le ore successive a quel consiglio sono state febbrili: gran parte dei consiglieri di maggioranza si riunivano nel neonato gruppo “Insieme per la città”, mentre le altre liste civiche della coalizione, quindi Cuore Democratico, Ala Democratica, Molfetta in Azione e Patto Comune restavano indipendenti, ma mostravano fiducia e appoggio a Minervini. Mentre da più parti, nella maggioranza, si applaude la scelta di riunirsi in un grande gruppone, Molfetta Popolare tace. E il lieve mal di pancia, giorno dopo giorno, diventa una frattura insanabile.

La nascita del maxi gruppo consiliare ha fatto scoperchiare il vaso di pandora. Leonardo Siragusa, capogruppo di “Molfetta che vogliamo” ed ex gruppo di appartenenza di alcuni consiglieri comunali, decide di uscire dalla maggioranza e sgancia la bomba: la consigliera De Palma ha legami stretti familiari con il legale rappresentante della ditta appaltatrice per i lavori alla scuola Cozzoli. Apriti cielo: centrodestra e centrosinistra fanno opposizione, di forza, e trovano un punto comune chiedendo le dimissioni della stessa consigliera e attaccando il sindaco che, giocoforza, si trova costretto a rispondere e respingere le accuse. Il tutto con toni forti, in un clima assai bellicoso.

Poi l’ultimo consiglio comunale. Il presidente Robert Amato concede la parola alle opposizioni per “fatto grave” sull’appalto Cozzoli, mentre per l’amministrazione Minervini, questo non è da considerarsi “grave”. Ne nasce un altro scontro: centrodestra e centrosinistra sono unite più che mai contro l’amministrazione che, risponde compatta giudicando l’operato delle opposizioni pronte – a loro dire – “a giudicare e a vivere di illazioni e sospetti”. Un comunicato stampa che diventa mezzo per attaccare il ruolo di Robert Amato, reo, secondo i consiglieri di maggioranza, di fiancheggiare con le opposizioni.

Una distanza che, a questo punto, sembra incolmabile. Una frattura che è pressochè certa e scomposta, ma soprattutto insanabile. Un mese da separati in casa, praticamente. E le prossime elezioni comunali di Bari e le europee possono essere ago della bilancia definitivo per questa divergenze di vedute tra Molfetta Popolare e l’amministrazione Minervini.

In attesa che la lista civica molfettese risponda agli (ex) compagni di maggioranza, sono ore bollenti per la situazione politica. Da Lama Scotella a piazza Municipio, la distanza tra le parti non è mai stata così tanta.

domenica 11 Febbraio 2024

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