Un movimentato anno per la politica molfettese volge al termine. Un anno di decisioni politiche importanti, un anno di scontri tra maggioranza e minoranza, in cui non sono mancati momenti in cui gli schieramenti si sono tesi la mano per il bene della città.
Riavvolgendo il nastro, rispetto a 365 giorni fa, cambia la composizione del consiglio comunale di Molfetta: dopo una battaglia durata quasi un anno e mezzo, subito dopo le amministrative dell’estate 2022, Alberto D’Amato vince la propria battaglia e si assicura il seggio in consiglio comunale al posto di Adamo Logrieco, rappresentante di Fratelli d’Italia. Il segretario cittadino del PD, grazie al riconteggio delle schede e alla sentenza del TAR, si aggiunge a Gabriella Azzollini, Felice Spaccavento, Domenico Gagliardi e Anna Maria Gagliardi tra i banchi dell’opposizione. Proprio quest’ultimo volto rosa è stata una new entry del primissimo segmento dell’anno solare: l’architetto urbanista, schierata con la Lista Drago, è subentrata a Sergio Rutigliano.
Rinascere, una delle forze dell’opposizione di centro sinistra, ha il suo nuovo coordinatore: Corrado Minervini è il neo eletto nell’assemblea del 5 marzo scorso.
Anche il PD, dopo quasi tre anni di commissariamento ha un nuovo segretario cittadino: nell’assemblea di febbraio, uno dei volti più giovani ma attivi per la comunità democratica di corso Margherita, Alberto D’Amato, è il nuovo frontman del PD locale che vede l’ingresso, o il ritorno, di alcuni volti che negli anni si erano allontanati.
Proprio marzo è un mese spartiacque per la politica molfettese: in consiglio comunale, la ZES è una nuova opportunità di sviluppo, lavoro e crescita. Il centrodestra vota a favore, il centrosinistra vuol vederci chiaro.
Tutti uniti, ma forse solo apparentemente a giudicare dai commenti successivi alla decisione consiliare, sui Riti della Settimana Santa che vengono nominati patrimonio immateriale della comunità molfettese.
Il 26 ottobre politica e cronaca si fondono nuovamente: una nuova inchiesta giudiziaria si abbatte sul porto commerciale: la Procura contesta i reati di frode nelle pubbliche forniture dei materiali e truffa aggravata in danno dello stato e nel mirino finisce anche un dirigente comunale.
La gestione dei rifiuti, le partecipate ASM e Multiservizi più che la MTM, fanno rumore in consiglio comunale e in ogni angolo di città. Scalpore e divisioni politiche anche sull’amianto al PalaFiorentini con Giovanni Infante sempre in prima fila sul tema. Nubi, e tanti dubbi, dalle opposizioni nei confronti della gestione di Parco Lama Martina. Un tema accomuna tutte le forze di opposizione: la poca sicurezza in città e l’incresciosa escalation di atti di microcriminalità che minano la quiete pubblica.