L'intervista

Sicurezza e grandi opere: il punto di Giovanni Infante

Angelo Ciocia
Angelo Ciocia
Giovanni Infante
Temi di grande attualità in città affrontati con il consigliere comunale Giovanni Infante
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Dopo aver analizzato l’aspetto politico con il consigliere Giovanni Infante e la sua candidatura di un anno fa, ripercorriamo con l’ex candidato sindaco alcuni punti focali del suo programma, quali la sicurezza e le grandi opere, oggi temi di grande attualità in città. Infine, uno specchietto sui primi mesi da consigliere comunale a servizio della città e del proprio partito, Rifondazione Comunista

1) Il tema della sicurezza le sta particolarmente a cuore dopo gli ultimi interventi e comunicati stampa. Come arginerebbe il fenomeno delle spaccate? In cosa, Molfetta, è carente dal punto di vista della sicurezza? 

Non è semplice circoscrivere il fenomeno delinquenziale a Molfetta: baby gang, microcriminalità, atti vandalici, spaccio di droga, omicidi, furti, spaccate, auto incendiate, bombe, intimidazioni, abusivismo incontrastato. Un argomento complesso per cui “parlare di sicurezza” non può prescindere dal “fare sicurezza” e dove ciascuno deve impegnarsi necessariamente in prima persona. Negli ultimi mesi si sono susseguiti una cinquantina di furti e nel solo mese di aprile ne sono stati registrati ben dodici. Qualche legittimo dubbio sorge nel constatare che nessun cittadino abbia mai allertato in tempo reale le forze dell’ordine o abbia sentito rumori sospetti in una fascia oraria, principalmente dalle tre alle quattro del primo mattino, in cui lo scardinare una saracinesca e il frantumarsi di una vetrata sono abbastanza nitidi nel silenzio notturno. Non è più il tempo di puntare il dito sempre e solo contro le istituzioni e le forze dell’ordine ma tutti devono incominciare a fare la propria parte.

2) Non solo sicurezza, ma anche degrado urbano e sociale nelle sue denunce.

I cittadini devono riappropriarsi del territorio, delle piazze, delle strade pulite ed illuminate, con l’ausilio di strumenti e strutture apposite come le aree attrezzate wi-fi e i servizi digitali gratuiti, con l’animazione territoriale per i più piccoli e la promozione della cultura, dell’arte e del gioco da vivere a cielo aperto per adolescenti e adulti. Vanno contrastati il gioco d’azzardo, la ludopatia e il proliferare delle sale gioco, rifugio privilegiato dei minori a rischio devianza e soggetti sociopatici. Sarebbe auspicabile un intervento dell’Amministrazione verso bar e tabaccherie che rifiutano di installare o dismettono apparecchi  di videopoker, slot machine e simile, incentivando il dimezzamento delle tasse comunali, come è avvenuto, in via sperimentale, a luglio 2022, a Ruvo. Per rimanere in tema di sperimentazione e garantire un maggior presidio di polizia municipale nei diversi quartieri, il Comune potrebbe assumere procedure amministrative e burocratiche che sollevino la polizia urbana da compiti d’ufficio e consenta un più efficace impegno sul territorio. Questo favorirebbe l’inserimento della figura dell’agente di quartiere nei diversi quadranti della città, una figura spesso millantata in campagna elettorale. Inoltre la disponibilità di un maggiore organico operativo favorirebbe il prolungamento dell’orario di servizio della Polizia Municipale oltre le ore 24 e agevolerebbe il pattugliamento delle diverse zone della città nelle ore notturne in coordinamento con i Carabinieri, la Guardia di Finanza e le società di vigilanza privata. È indubbio che il potenziamento della video-sorveglianza comunale e l’incentivazione di quella privata completerebbero il tutto. Ultima, ma non meno urgente, è la proposta dell’istituzione di un ufficio comunale, in carico al settore socialità, che accompagni gli ex detenuti che hanno definitivamente scontato la loro pena, in un percorso di reinserimento sociale e lavorativo.

3) Che rapporto ha Infante con le grandi opere come porto, ZES?  

La città proposta da Tommaso Minervini e dalle sue giunte civiche è una città avvitata attorno ai suoi feticci sviluppisti . Il porto lo è stato per tanti amministratori di rilievo di questa città. Tommaso Minervini gli si è accodato senza rettificare le prospettive di sviluppo della città. Forse chiunque l’avrebbe fatto perché sarebbe stato difficile invertire una rotta già segnata ed assumersi la responsabilità di consegnare alla città un rudere, il porto, su cui comunque si erano spesi milioni di euro, interrompendone la realizzazione che era stata discutibilmente avviata. Così la coniugazione porto e retro porto ha portato a pianificare uno sviluppo orientato verso un appropriazione progressiva del territorio da parte della logistica vista come attività elettiva. In sostanza il sindaco, ha deciso con la sua maggioranza di fare del territorio molfettese  un deposito di merci, un mega-parcheggio di camion. Il porto di Molfetta una volta finito a chi servirà ? Sarà un porto passeggeri per piccole navi da crociera di lusso ? Sarà uno scalo per traghetti? Sarà un approdo per navi roll on che trasportano tir ? Sarà al servizio, di qualche privato? E poi il terminal ferroviario: oggettivamente, avere uno snodo che convogli su ferrovia il traffico commerciale potrebbe rendere più appetibile l’uso commerciale del porto, ma con il mio gruppo politico sono perplesso su come è nato il progetto. Che, ricordo, comporterà dismissione di terreno agricolo

4) Non le è andato giù, invece, aver dedicato un intero consiglio ai riti della Settimana Santa, dicendo che ci sono parecchi problemi da risolvere. Quali sono? Come migliorerebbe questa città? 

Il sindaco ha deciso di ascoltare le sollecitazioni di alcuni personaggi del mondo delle confraternite che chiedevano di inserire le processioni in statuto comunale, quale bene immateriale per “cristallizzare” forma e contenuto e scongiurare gli effetti della riforma delle confraternite voluta da Papa Francesco. Una città che ghettizza la discussione su temi importanti per dedicarsi a mucci e mozzette non gode di buona salute. Ho presentato delle domande sul dissesto delle nostre strade e ritengo insoddisfacente la risposta datami dall’assessore Piergiovanni. Non ho la bacchetta magica per migliorare la città, ma ci sono tematiche e problemi ben più gravi che dedicare cinque ore di consiglio comunale ai riti della Settimana Santa, in un consiglio surreale con consigliere a leggere testi preconfezionati sulla bellezza dei nostri riti.

5) Tre punti di forza di questa città? 

Un punto di forza di questa città è senz’altro la sua posizione strategica. Sul mare , servita da ferrovia , autostrada, vicinissima ad un aeroporto. Pronta a quelle implementazioni di infrastrutture che potrebbero fare da ulteriore volano per l’area artigianale e quella industriale, tra le più dense della nostra regione per presenza di aziende. Altro punto di forza della città sono le sue aziende meccaniche ed alcune aziende del terzo settore avanzato con consolidata capacità di stare non solo sui mercati italiani ma anche di innovare. Un altro punto di forza potrebbero essere i tanti giovani che studiano e che si affermano professionalmente ovunque.

6) Punti di debolezza?

La stragrande maggioranza dei giovani non torna più poiché opportunità di lavoro che offrano remunerazioni e possibilità di carriera ad un certo livello, il nostro territorio non è capace di fornirlo a chi ha conquistato profili professionali alti. Forse Bari con l’insediamento di alcune multinazionali del terziario potrà offrire qualcosa. Ma è sempre qualcosa che viene portato da fuori. Gli spin off che nascono sul territorio sono pochi.

Altri punto di debolezza è non aver saputo fare leva sulla forza del primo settore, contrariamente a quanto successo a Bisceglie: oggi, pesca e agricoltura appaiono marginali, mancano il marketing e le idee. A Bisceglie si sono inventati la coltivazione delle ciliegie, aziende importanti producono sottoli per mercati nazionali e internazionali.

Infine manca la cultura. La città ha dato i dato i natali e ha ospitato personalità illuminanti. Abbiamo scuole di ogni ordine e grado, insegnanti di livello, una grossa popolazione studentesca, tanti operatori culturali. Ma non abbiamo uno straccio di spazio teatrale, non abbiamo rassegne librarie dalla capacità attrattiva come Bisceglie e Polignano. Chi organizza concerti con artisti di valore è costretto a farlo in spazi impropri. Manca una progettazione organica dell’offerta culturale e mancano soprattutto gli spazi pubblici

 

venerdì 5 Maggio 2023

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