Le proposte di "Rinascere"

Spaccavento: “Finalmente l’amministrazione riconosce il problema della sicurezza in città”

Felice Spaccavento di Rinascere
Felice Spaccavento di Rinascere
"Il punto è che questa amministrazione ha posto in essere iniziative che hanno aggravato la percezione di insicurezza dei cittadini, come lo spegnimento delle luci in gran parte della città, un fatto gravissimo che agevola fenomeni delinquenziali"
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Felice Spaccavento, consigliere comunale del movimento politico “Rinascere”, commenta l’esito del Consiglio Comunale svoltosi ieri, mercoledì 21 dicembre:

“Quello che si è tenuto ieri è stato l’ultimo Consiglio Comunale di questo 2022. È stata una seduta molto intensa e importante, innanzitutto perché ha segnato la riattivazione, dopo le nostre insistenti richieste, del Comitato Comunale di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali. Ringrazio l’intero Consiglio comunale per avermi eletto come rappresentante dell’opposizione in questo organismo, insieme al collega Viktor Lanza, per la maggioranza.

Ieri, finalmente, l’amministrazione comunale si è decisa a portare in Consiglio il tema dell’emergenza sicurezza che si vive in città. Per tantissimo tempo il Sindaco Minervini ha minimizzato il problema, derubricandolo a una questione marginale di “mancata educazione in famiglia” o che dovevano gestire le scuole, le parrocchie e le agenzie educative. Poi l’evidenza dei fatti sempre più preoccupanti che si sono succeduti ha inchiodato questa amministrazione alla realtà, imponendole di venire in Consiglio per prendere atto della gravità della situazione.

Nel mio intervento ho evidenziato come i fatti di cronaca che ogni giorno ci tocca leggere sui giornali tratteggiano un quadro molto preoccupante, dinnanzi al quale non si può più voltare la testa dall’altra parte.

E non è vero, come anche ieri è stato ripetuto, che un’amministrazione comunale non può fare niente sul tema sicurezza. Questa è solo una scusa per scaricare su altri le proprie responsabilità, dal momento che il sindaco è, per legge, la massima autorità in materia di sicurezza pubblica sul territorio e quindi ha tutti gli strumenti per intervenire.

Il punto è che questa amministrazione ha posto in essere iniziative che hanno aggravato la percezione di insicurezza dei cittadini, come lo spegnimento delle luci in gran parte della città, un fatto gravissimo che agevola fenomeni delinquenziali.

Per non parlare dello spostamento del Comando di Polizia Locale nella zona 167, che ha sguarnito completamente il centro città di un presidio di sicurezza la cui sola presenza rappresentava, comunque, un deterrente. Oggi il centro città è completamente abbandonato. Ieri ho anche denunciato con forza la farsa del presidio di Polizia Locale nel Centro Storico, inaugurato a tre giorni dalle elezioni nel maggio scorso e poi chiuso il giorno dopo: una vera e propria presa in giro nei confronti della città e dei cittadini.

Su questo ho proposto di aprire almeno altri due presidi di Polizia Locale, uno nel Centro Storico e un altro nel quadrilatero commerciale dove ormai cittadini e negozianti vivono quotidianamente nella paura e il Comune deve dimostrare concretamente di essere vicino e presente.

Poi un’altra cosa è fondamentale: occorre allungare l’orario di servizio della Polizia Locale almeno fino alle ore 24, come accade in molti comuni delle dimensioni di Molfetta. Il Comune sta procedendo ad alcune assunzioni di Agenti di Polizia Locale per aumentare l’organico e per far fronte ai pensionamenti, ma se non si aumenta l’orario di servizio almeno fino alle ore 24 , la percezione di assenza di un controllo della città durante le ore serali sarà sempre maggiore. Quindi invito l’amministrazione a valutare l’allungamento dell’orario di servizio, perché solo così si potrà garantire una maggiore vigilanza nelle ore più critiche, durante la sera.

Accanto a questo, ho riproposto l’idea di attivare “percorsi protetti” dal centro alla periferia (e viceversa) che prevedano un più assiduo e frequente passaggio delle forze dell’ordine e una maggiore attività di monitoraggio e videosorveglianza.

Ovviamente occorre anche potenziare il lavoro dei Servizi Sociali nelle scuole, nelle famiglie, nei luoghi di aggregazione giovanile per sensibilizzare sui temi della legalità e per individuare precocemente eventuali fenomeni di devianza, in modo da intervenire tempestivamente.

La sicurezza è un patrimonio di tutti e noi offriremo certamente, anche nel Comitato per il Monitoraggio dei fenomeni delinquenziale, il nostro contributo per poter affrontare insieme questo tema così delicato. Ma innanzitutto bisogna riconoscere l’esistenza di questo grave problema a Molfetta. Fino a ieri l’orientamento dell’amministrazione è sempre stato quello di mettere la testa nella sabbia e di negarlo. Mi auguro che con la discussione che c’è stata in Consiglio si apra una stagione nuova, ci sia maggiore consapevolezza di quella che è la situazione e si possano adottare delle soluzioni condivise nell’esclusivo interesse della città.

Per quanto riguarda gli altri punti all’ordine del giorno, ho votato contro il piano presentato dall’amministrazione per la razionalizzazione delle partecipate perché c’è stato l’ennesimo rinvio della piena adesione del Comune di Molfetta alla SANB per la gestione associata (con i Comuni di Terlizzi, Ruvo, Corato e Bitonto) del servizio di raccolta dei rifiuti e di igiene urbana, come richiesto da una legge regionale. Si stanno accumulando ormai da anni ritardi e rinvii immotivati. L’amministrazione, in realtà, sta dando l’impressione di non credere a questa prospettiva e di non voler effettivamente procedere con determinazione alla gestione associata. E questo nonostante l’ASM non stia certamente brillando in termini di efficacia e di efficienza, e non stia certamente offrendo un servizio adeguato e dignitoso alla città. La gestione aggregata di questi servizi, invece, potrebbe garantire economie di scala, un risparmio nei costi del servizio e (questo almeno è l’auspicio) un miglioramento nella qualità del servizio. E invece di anno in anno si rinvia e si prende tempo , forse perché l’amministrazione non intende rinunciare alle poltrone da distribuire nel Consiglio di Amministrazione dell’ASM che servono a tenere in piedi gli equilibri di una maggioranza che già inizia a scricchiolare.

Infine ho votato contro il riconoscimento di altri debiti fuori bilancio per sentenze esecutive rese nell’ambito di contenziosi in cui il Comune è risultato soccombente, in alcuni casi senza neanche essersi costituito in giudizio per difendersi. A questo proposito sono stato attaccato da una consigliera di maggioranza che chiedeva conto a me di questi contenziosi, aperti nel 2015 o nel 2016, quando c’era un’altra amministrazione. Mi sono limitato a ricordare alla collega consigliera che io in quegli anni non ero in Consiglio comunale e non avevo alcun ruolo politico e istituzionale, a differenza, per esempio, della consigliera Angela Amato che era Assessora al Bilancio, o dell’attuale Vice Sindaco, Nicola Piergiovanni, che era Presidente del Consiglio di maggioranza o del consigliere Gianni Facchini anch’egli in maggioranza. Ecco, io non posso rispondere di fatti o scelte adottate anni fa e che non mi hanno visto in alcun modo coinvolto. Quindi attaccando me, sbagliano completamente bersaglio. Se hanno critiche da fare, le facciano ai loro stessi compagni di cordata. Loro c’erano, io no.”

giovedì 22 Dicembre 2022

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