Cultura

Una tre giorni per Gaetano Salvemini

La Redazione
Sono promosse dal Movimento del Buon Governo e della Democrazia Partecipata e dai Cantieri di Sinistra.
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Nasce dal genio creativo di Vittoria Facchini, l’immagine delle giornate celebrative salveminiane promosse dal Movimento del Buon Governo e della Democrazia Partecipata e dai Cantieri di Sinistra.
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rnL’artista molfettese, illustratrice di fama internazionale, ha rappresentato in maniera davvero efficace il tema centrale delle iniziative in programma: la libertà, valore a cui Salvemini ha dedicato per intera la sua esistenza. La fotografia di Gaetano Salvemini in età giovanile proviene dall’archivio privato di Vittorio Valente.
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rnEsplode nel rosso vivo dello sfondo, la passionalità del Professore. Una passionalità che traspare anche nel Salvemini “privato” e che si potrà “leggere” nell’inedito carteggio con la sorella Annetta, per la prima volta messo a disposizione del pubblico e degli studiosi dall’archivio privato dell’Associazione Elena e Beniamino Finocchiaro ed affidato all’attenta analisi storica di Pasquale Minervini.
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rnLe celebrazioni si apriranno il 19 novembre, al Cine-Teatro Odeon con il saluto dei rappresentati di Regione, Provincia e Comuni patrocinanti e con la proiezione – per gentile concessione della RAI Direzione Teche – di un documentario monografico prodotto nel 1967 dalla RAI, con la consulenza storica di Gaetano Arfè ed Enzo Tagliacozzo.
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rnIl 21 novembre, invece, presso la Fabbrica di San Domenico – Sala Finocchiaro, si farà ascoltare al pubblico un interessante sonoro risalente al 1941: si tratta di un’intervista in lingua inglese rilasciata da Gaetano Salvemini alla NBC, dalla quale emerge il profondo attaccamento del Professore alle sue origini italiane e meridionali, e, nello stesso tempo, la spassionata gratitudine verso una nazione che lo aveva accolto come “fuoriuscito” antifascista.
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rnMarco Ignazio de Santis, terrà quindi una conversazione sulle elezioni del 1913 a Molfetta, le prime in Italia a suffragio universale maschile, e sulla accesa battaglia elettorale, avvalendosi di documenti e di testimonianze da parte di entrambe le parti in lizza. Seguirà l’inedita ricostruzione testimoniale di Elena Germano Finocchiaro delle due vite parallele, spesso in contrasto, di Gaetano Salvemini e di suo padre Edoardo Germano, insigne medico e scienziato.
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rnChiuderà Marino Centrone con un’analisi storico-filosofica sulla “società della conoscenza” di Gaetano Salvemini, vivace precursore – come emerge dai suoi “Scritti sulla scuola” raccolti nell’omonimo volume edito da Feltrinelli, a cura di B. Finocchiaro e L. Borghi – di tematiche di un’attualità sorprendente. In un prezioso intermezzo, Giorgio Azzollini leggerà alcune delle lettere ad Annetta.
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rnConcluderà le giornate celebrative la rappresentazione teatrale “Millenovecentotredici. La cantata degli ombrelli”, un progetto di Salvatore Marci, che ne è interprete e regista e con la collaborazione di Ignazio Lazzizzera per la drammaturgia, Lucia Mastropierro per le rime ariostee, Carlo Quartararo per video e luci Federico Ancona per le musiche, Enza Depalma assistente alla regia, Rossella Ramunni per la scenografia e Michele Napoletano per i costumi. La sceneggiatura è liberamente tratta da una story-board scritta da Beniamino Finocchiaro e Nicola Saponaro, per uno sceneggiato televisivo Rai mai realizzato, rinvenuta anch’essa nell’archivio privato Finocchiaro.
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rnGli ombrelli, cui fa riferimento il titolo, faranno da insolita scenografia del lavoro teatrale e si riferiscono a quelli usati a Terlizzi da Salvemini e dai suoi collaboratori, durante la vivace e a tratti violenta campagna elettorale del 1913, per ripararsi dalla sassaiola organizzata a suo danno dai mazzieri pansiniani.
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rnLe iniziative, hanno ricevuto il patrocinio della Regione Puglia, della Provincia di Bari, dei Comuni di Bisceglie, Bitonto Giovinazzo e Molfetta.

venerdì 2 Novembre 2007

(modifica il 7 Agosto 2022, 1:46)

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drana
drana
16 anni fa

Dal comunicato stampa, per altro uguale a tutte le testate internet di Molfetta, pare che le celebrazioni non siano per l’illustre Gaetano Salvemini, ma per il genius loci che ha partorito il manifesto, di dubbio gusto, con la grafia della più nota “that’s amore” di una famosa azienda di surgelati. Complimenti!