Cultura

“Foglie sospese”: il volo di Brunella Amato

Lorenzo Pisani
Inaugurata la personale della giovane artista molfettese.
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Siamo abituati a pensare al volo, che sia reale o metaforico, generato dal battere d’ali.
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rnAbbandonare questa certezza sarà l’unico modo per entrare nella dimensione di “Foglie sospese”, mostra personale di Brunella Amato ospitata nello spazio privato concesso dall’artista Antonia Zaza.
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rnLa trentatreenne artista molfettese, diplomata nel 2003 presso l’Accademia delle Belle Arti di Bari in scultura con una tesi su “La psicologia dell’arte nei riti e nei miti dell’O.M.T. di Hermann Nitsch”, non è nuova alla ribalta artistica.
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rnIl suo incontro con l’arte avviene nella Galleria “Il Cavalletto” del prof. Franco Valente. E’ il 1998. Pochi anni più tardi è tra gli autori dell’affresco dedicato a don Tonino Bello in Via XX Settembre. Nel Dicembre del 2005 i tempi sono maturi per “ri-tratti”, sua prima personale presso lo Spazio Comunale Aperto all’Arte in Via Piazza.
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rnNel 2007 è tempo di “Foglie sospese”. Titolo più che azzeccato per esprimere la poesia e la solitudine dell’autunno, stagione alla quale è stato dato l’arduo compito di traghettare i nostri animi, i nostri sensi, dalla sfrenata vitalità estiva all’asprezza invernale.
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rnLe foglie di Brunella nella stagione calda componevano le verdi chiome degli alberi. Adesso, piegandosi al ciclo della natura, si separano dai rami ed ingiallite cadono in terra.
rnIl momento della caduta è fermato negli acquerelli e nelle tempere in esposizione.
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rnNon sono semplici pitture ma veri e propri “ciak fotografici”. E’ una dimensione poetica, a tratti malinconica, ma pur sempre dinamica.
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rnSe il cielo si trasforma e diventa bianco, simbolo di purezza, non è da meno il colore naturale delle foglie. L’alternanza dei colori, dal verde al blu al rosso, è l’espediente per dare ritmo all’esposizione, il personale pentagramma dell’artista.
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rnLo studio cromatico si accompagna a quello delle forme, la cui plasticità rimanda all’esperienza maturata con la scultura. La sperimentazione va oltre, fino al supporto: si fa tondo, quadrato, si scompone in due, rinuncia alla sua classica e statica funzione.
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rnSiamo davanti ad una decontestualizzazione del soggetto che si libra leggero alimentato dal vento e dai pensieri, dell’artefice prima, del fruitore dopo.
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rn“Levità materica” è l’espressione accostata alle opere di Brunella Amato. Non mero gioco di parole, ma efficace sintesi della sua arte.
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rnE intanto nel suo studio all’interno del Laboratorio Didattico Diffuso in Via Termiti la sperimentazione continua..

giovedì 1 Novembre 2007

(modifica il 7 Agosto 2022, 1:47)

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nursing
nursing
16 anni fa

Brava davvero Brunella, continua cosi’
adesso pero’ caro mio Franco Valente, vogliamo vedere i lavori di Betta!!!!
Esposti nella tua piccola caverna ricca di semplicità, tenerezze e tanto pizzarello!!! quando ripassi dalla Lega? ciao

dettoramon
dettoramon
16 anni fa

Bravissima Brunella! In bocca al lupo per tutto.