Il giorno dopo la Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie, la voglia di onorare e ricordare la figura di Gianni Carnicella è più grande che mai.
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Il Liberatorio Politico ha inviato una nota, che è anche un appello.
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“In tutti questi lunghi venticinque anni – spiegano – grazie al lavoro incessante dei militanti del movimento “Liberatorio Politico”, che hanno contribuito anche alla nascita del Presidio di “Libera” a Molfetta, è stato raggiunto un obiettivo importante per la ricerca della verità sull’omicidio del sindaco Gianni Carnicella.
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Gli organi governativi hanno riconosciuto Gianni Carnicella come “vittima del dovere” e il 21 marzo di ogni anno, nella “Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime di mafia”, il nome di Gianni Carnicella si aggiunge alla lettura dei nomi delle altre vittime di mafia del nostro paese.
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In attesa di conoscere il nome del vero mandante dell’assassinio del sindaco Carnicella, la comunità molfettese chiede ancora alle istituzioni una epigrafe che rammenti ai cittadini, in particolare ai giovani e ai posteri, le circostanze e il significato altamente simbolico della sua tragica morte.
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Pertanto riteniamo doveroso, da parte della civica amministrazione nella persona del commissario Mauro Passerotti, l’apposizione di una lapide in pietra “ad memoriam” sul luogo del tragico evento, con la dicitura, concordata con i parenti del sindaco:
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Qui cadde sotto il fuoco di
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un fucile a canne mozze
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il Sindaco Gianni Carnicella
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7 luglio 1992
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“… Resta la consolazione che a cadere sia stato un uomo onesto. Un amministratore coraggioso che stava dando chiari segni di inversione di marcia su certe arroganze consolidate.
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Un servo della città, alle cui leggi non ha voluto disobbedire…”
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don Tonino Bello
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