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Xylella, Molfetta zona indenne ma bisogna prevenire l’avanzata del batterio

Angelo Ciocia
Xylella
Con l'ordinanza 1129 del 23 aprile, il sindaco elenca una serie di interventi per contrastare l'attacco della Xylella e della sputacchina. Alla Polizia Locale e alle Guardie Campestri il compito di monitorare e vigilare
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La Xylella è di certo il pericolo numero uno nell’agro pugliese da qualche anno e Molfetta, assieme alla sua amministrazione, metterà in atto delle pratiche al punto da contrastare l’azione del batterio patogeno.

Lo studio sul batterio Xylella che sta mettendo in ginocchio l’olivicoltura pugliese ha visto che tale patogeno si trasmetti di pianta in pianta mediante tre insetti vettori, di cui il più comune è il Philaenus Spumarius, conosciuto come sputacchina media. Sarebbe proprio il vettore a veicolare la Xylella; lo stesso vettore “punge” la pianta, le “ruba” linfa da giovani germogli e altre parti verdi della pianta e le trasferisce al patogeno Xylella.

Le vita della sputacchina media segue un andamento annuale. Nei mesi invernali vengono deposte le uova; nei mesi di marzo e aprile vi è la schiusura delle uova e le prime fasi giovanili; l’insetto diventa adulto, diventa alato e inizia la sua vita sulle piante arboree, tra cui l’ulivo. Da ottobre si accoppia e ricomincia il ciclo vitale.

Tutti questi studi hanno portato la regione Puglia ad essere suddivisa in più zone, a seconda che vi sia più o meno alta probabilità di contrarre la Xylella. La zona infetta è la zona colpita e devastata dalla combinazione tra Xylella e vettore;la zona di contenimento è quella più vicina alla zona infetta e in caso di ritrovamento di piante infette, qui si attuano misure di contenimento come da regolamenti regionali; la zona cuscinetto è quella zona apparentemente indenne, il cui ritrovamento di un focolaio fa si che si attui l’eradicazione della pianta infetta e di quelle presenti nel raggio di 100 metri.

In una qualsiasi cartografia regionale specifica sulla Xylella si vedrebbe come il Salento e il brindisino sono zone infette. La zona di contenimento è compresa tra Cisternino, Fasano, Ostuni, Locorotondo, Martina Franca, Crispiano. La zona cuscinetto è la fascia tra i comuni di Massafra, Noci, Alberobello, Castellana, Polignano, Monopoli. La zona indenne è tutto il resto della Puglia fino alla provincia di Foggia.

Molfetta dunque, dal bollettino pubblicato su www.infoxylella.it, che monitora costantemente il batterio e il vettore, è zona indenne . Ma la marcia progressiva della Xylella ha fatto suonare il campanello di allarme a Palazzo Municipio al punto che il sindaco Tommaso Minervini ha disposto una serie di interventi per contrastare la diffusione della sputacchina. Il sindaco rammenda una corretta potatura con eliminazione di polloni e succhioni e che si attuino interventi di controllo meccanico contro il vettore sputacchina mediante aratura del terreno, fresatura e interramento della vegetazione spontanea, entro e non oltre il 30 aprile. Inoltre consiglia l’uso di fitosanitari che non solo contrastino la tignola, la mosca dell’ulivo ma anche il vettore sputacchina.

Tutta la cittadinanza, i proprietari terrieri e i coltivatori di fondi possono consultare i siti www.emergenzaxylella.it, www.infoxylella.it e seguire le indicazioni del Servizio Fitosanitario Regionale per la lotta contro la sputacchina e la Xylella.

Con il documento 1129 del 23 aprile 2019, il sindaco ordina alla Multiservizi di provvedere ad attuare le misure sul verde cittadino adibito ad oliveto, mentre alla Polizia Locale e alle Guardie Campestri spetterà il compito di monitorare e vigilare il rispetto delle norme preventive per contrastare l’avanzata del patogeno Xylella.

mercoledì 24 Aprile 2019

(modifica il 29 Luglio 2022, 3:45)

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