Riceviamo e pubblichiamo la nota del Coordinamento Per la Palestina che scende in piazza, domani, a Molfetta, per il 25 aprile, spiegando le ragioni
ANTIFASCIST* SEMPRE
L’Antifascismo non fa ancora parte della storia condivisa del nostro Paese.
Infatti molti membri del nostro governo, nonostante abbiano giurato sulla Costituzione nata dalla Resistenza, faticano a riconoscerne la storia partigiana.
Un ondata neo autoritaria, identitaria, fascista si sta abbattendo sull’Italia, sull’Europa e in tutto il Medio Oriente.
Lo sa bene Ilaria Salis, sottoposta a una pena detentiva disumana e tutti gli altri compagni imputati nei processi in Ungheria.
Lo sanno bene gli studenti e le studentesse che nella “democratica” Italia vengono manganellati con efferatezza solo perché hanno osato manifestare a favore della causa palestinese. I numerosi tentativi di emarginazione e criminalizzazione di ogni voce del dissenso ci raccontano di un clima inquietante di caccia alle streghe, al quale ci si sta adattando.
Gli occupanti nazi- sionisti in Palestina, animati da un ideologia coloniale, razzista e segregazionista, stanno portando avanti indisturbati la pulizia etnica e il genocidio del popolo palestinese, con la complicità di Unione europea e Stati Uniti. L’allargamento del conflitto sta rendendo sempre più concreto e reale l’incubo di una guerra totale.
In questo contesto, il governo italiano ha sostituito l’articolo 11 della nostra Costituzione, in cui l’Italia si impegnava a ripudiare la guerra come “strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”, con una politica bellicista che aumenta, vertiginosamente, la spesa per gli armamenti a scapito delle politiche sociali e impegna, concretamente, il nostro paese, in missioni di guerra utili a difendere lo status quo mediorientale; scuola e sanità in particolare, vengono sottoposte a vincoli pressanti e continui tagli lineari: le nostre vite stesse sono sotto attacco.
Il fascismo di oggi è un discorso egemonico, culturalmente e socialmente accettato, a cui l’Antifascismo deve opporsi con la costruzione di un movimento di opposizione politica di massa.
Il 25 aprile saremo in piazza per:
•Il cessate il fuoco immediato e permanente in Palestina,
•Il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese
•Il ripristino e l’applicazione del diritto internazionale
L’antifascismo non si processa
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