LE MARCE FUNEBRI MOLFETTESI

“Clangori di tromba”, presentato il quinto volume: un’opera della città e per la città

Domenico de Stena
Domenico de Stena
Clangori vol.5
La copertina del cd. foto Maria Pia Magarelli | CLICCA PER INGRANDIRE
Le marce funebri molfettesi sono un patrimonio da recuperare, riprodurre e tramandare nel tempo.
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Serata di alto contenuto musicale e culturale quella svoltasi sabato scorso presso il Museo Diocesano di Molfetta. L’Associazione culturale musicale “F. Peruzzi” ha presentato, infatti, il quinto volume di “CLANGORI di TROMBA”, prodotto da Digressione Music, all’interno del quale sono incise cinque marce funebri molfettesi: Dolor, di S.Calò, Ai funerali di Alessandro Manzoni di A. Ponchielli, Venerdì Santo di G. Picca, Marcia Funebre sonata n.2 op. 35 di F. Chopin e Stabat Mater di G. Rossini (riduzione Francesco Peruzzi).

Quest’opera la definirei come un vero e proprio progetto della città – ha detto in apertura di serata il presidente dell’Associazione Fabio CIOCIA –  e per la città“. Molfettesi che, come ha detto l’Assessore alla Cultura Giacomo ROSSIELLO hanno avuto modo di apprezzare gli appuntamenti quaresimali organizzati anche dal Comune di Molfetta e che vivono in maniera passionale e davvero intensa l’ascolto di queste note per tutta la Quaresima e non solo.

Impossibile pubblicare il quinto volume senza l’aiuto degli sponsor ma soprattutto senza una casa discografica che sposasse, ancora una volta, questo progetto: Girolamo SAMARELLI, direttore artistico di Digressione Music, ha introdotto all’ascolto ponendo l’attenzione sul senso della banda musicale e su quale direzione prendere per condurre gli studi e riportare in vita componimenti tralasciati nel tempo: “Come casa discografica stiamo lavorando – ha detto – per la Quaresima 2025 ad eseguire ed incidere marce funebri mai eseguite. Molfetta è stata città della musica, oggi non lo è – ha aggiunto – ma se vogliamo tornare a farla diventare tale bisogna unire le forze, mettersi tutti insieme altrimenti sono parole sprecate, a tratti persino odiose“. Un recupero che passa anche per l’attività pubblica e politica degli amministratori: “Non è possibile, ad esempio – ha chiuso il direttore artistico – che Molfetta non abbia una strada dedicata a don Salvatore Pappagallo“.

Sulla stessa lunghezza d’onda il pensiero rivolto dal prof. Gaetano MAGARELLI, diplomato in Pianoforte, Organo e Clavicembalo presso i Conservatori di Bari, Campobasso e Monopoli (BA), Organista e Maestro di Cappella della Cattedrale di Molfetta (BA) e membro della Commissione Diocesana di Arte Sacra, il quale ha parlato di una storia tracciata ed esistente della banda e delle marce funebri, di un valore sociale importante delle bande da inizio Ottocento ad oggi per tutto il Sud Italia. Magarelli non ha poi mancato di ricordare l’importanza della musica popolare locale, dei contributi, fra gli altri, di Francesco Peruzzi i quali traevano spunto dagli artisti italiani e non di fama nazionale ed internazionale per poi ricomporre, in maniera del tutto originale, adattamenti per banda o veri e propri componimenti.

In un’aula magna gremita, alle parole sono seguite le note delle cinque marce presenti nel quinto volume eseguite dalla Gran Complesso Bandistico “F. Peruzzi”.

È possibile rivedere l’intera serata al seguente link

Si ringrazia l’Associazione “F. Peruzzi” per la gentile accoglienza e per l’organizzazione della serata e Maria Pia Magarelli per la concessione delle foto.

lunedì 26 Febbraio 2024

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