I primi mesi di Robert Amato in sala Carnicella

Robert Amato: “Molfetta subirà una grande trasformazione”

Angelo Ciocia
Angelo Ciocia
Robert Amato
Robert Amato, presidente del consiglio comunale di Molfetta
L'impegno politico, il ruolo di presidente del consiglio comunale, i due unicum chiamati ZES e riti quaresimali beni immateriali. Amato: "Il mio è un ruolo di gestione ed equilibrio, una sfida entusiasmante"
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Uno dei più giovani volti della scorsa campagna elettorale non solo è riuscito a vincere un’agguerrita concorrenza, ma con 800 preferenze è stato il secondo più suffragato dopo il “mostro sacro” Piergiovanni. Un risultato che è divenuta la naturale conseguenza: Robert Amato è stato nominato, nell’assise del 2 agosto scorso, come presidente del consiglio comunale di Molfetta.

“A inizio campagna elettorale scorsa avevo in mente di essere eletto come consigliere, ma non avrei mai immaginato tutti questi voti che mi hanno portato ad essere nominato come presidente del consiglio comunale – le parole di Robert Amato – Mi sono candidato per lasciare una traccia a Molfetta, dare la mia piccola mano alla città”

Un doppio unicum: uno dei più giovani presidenti di sempre, ma soprattutto l’unico figlio d’arte a ricoprire questo ruolo. “La passione politica me l’ha trasmessa mio padre, ho vissuto la politica dall’età di 10 anni, giovanissimo ero con lui nelle campagne elettorali – continua – Credo che questa propensione l’avrei avuta ugualmente: sin da piccolo sono stato segretario UDC, responsabile della giovanile, ho lavorato in Regione e ho scelto una strada che mi ha portato a fare politica. Per esempio, a casa mia, mio fratello e mia sorella non hanno questa passione politica”.

Una passione che si traduce con l’arte del fare. “Il mio ruolo, adesso, è importantissimo, di equilibrio.  Mi sono dovuto calare in questo ruolo super-partes, essendo una persona politicamente schierata – prosegue -All’inizio non è stato semplice, ma sono entrato nel ruolo ed è qualcosa di entusiasmante e faticoso: non è semplice gestire 25 consiglieri, una maggioranza e tre opposizioni, però sto vivendo bene questa nuova sfida politica”.

In sei mesi da presidente del consiglio comunale, tante giornate storiche: l’approvazione della Zes, prima città in Italia a fare ciò, e i riti della Quaresima molfettese nominati come beni immateriali della comunità molfettese.

“In questi traguardi unici, di mio, c’è l’aver portato queste tematiche in consiglio comunale. Per i riti della nostra Pasqua, non è stato semplice fare sintesi, far convergere le varie anime e i vari pensieri, però abbiamo sentito tutti la volontà di portare questo provvedimento nello statuto e abbiamo lavorato nella stessa direzione, raggiungendo l’unanimità – il commento di Robert Amato – La Zes arriva dal sindaco, dall’assessorato e da un lavoro dell’amministrazione per portare qualcosa di unico in città: io ho solo lavorato per far arrivare il commissario Guadagnolo a Molfetta. Parliamo comunque di un qualcosa di storico: Molfetta primo comune ad approvare la ZES, quindi una città che può essere un polo attrattivo industriale più di quanto non lo è già. Solo le prime due aziende potrebbero portare 600-1000 nuovi posti di lavoro. Ci può essere e ci auguriamo ci sarà una vera esplosione di lavoro a Molfetta, per cui dovremmo occuparci e preoccuparci della formazione dei futuri lavoratori. Se uniamo la ZES al porto commerciale e al terminal ferroviario, è chiaro che Molfetta può puntare a qualcosa di grande”.

Un occhio anche al futuro. A cosa attende la città, sia dai banchi di sala Carnicella che nel vissuto quotidiano. “Lavorerò sul nuovo regolamento del consiglio comunale: attualmente è in vigore uno del 1975, c’è già una bozza su cui hanno lavorato i vecchi presidenti del consiglio comunale, tra cui mio padre. Per una questione affettiva, vorrei concludere questi lavori – le sue parole – Lavoreremo affinchè Palazzo Giovene venga restaurata e qualificata come sito culturale, al pari di Torrione Passari, con un nuovo sistema audio e di climatizzazione.  Inoltre abbiamo predisposto le aule per Porta Futuro, un’altra possibilità lavorativa che diamo alla città”.

Un occhio, però, anche alla città in senso stretto e ai progetti che verranno. “Siamo in un momento particolare, abbiamo approvato il DUP che definisce le strategie dei prossimi tre anni. A brevissimo avremo Parco Baden Powell che lo attendiamo da vent’anni, ci sarà il Piano delle Coste che consentirà investimenti privati nel settore turistico, locali fronte mare come Trani, Bisceglie, Giovinazzo – illustra il presidente del consiglio comunale. Stiamo completando il water front e proprio nel DUP è previsto il bosco verde nella parte antistante della basilica. I lavori proseguiranno fino a Torre Calderina che sarà rivalutata e diventerà un osservatorio astrale. In più, vanno avanti i progetti PNRR con strutture sportive, nuovi parchi e non dimentichiamo che con il nuovo porto commerciale, il vecchio porto diventerà turistico che può diventare un volano per il turismo”.

Un lavoro incessante, dietro le quinte. Faticoso ed entusiasmante allo stesso tempo. “Nessuno è perfetto, stiamo facendo tanto, ci stiamo mettendo impegno, probabilmente abbiamo sbagliato qualcosa, ma sono certo che in questi anni, la città subirà una trasformazione grande”

venerdì 21 Aprile 2023

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