Comunicato stampa

Federica Angeli incontra 300 studenti molfettesi

Federica Angeli incontra 300 studenti molfettesi
La giornalista vive sotto scorta dal 2013
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300 studenti incontrano Federica Angeli nel Fuori Cartellone di Conversazioni dal Mare a Molfetta per parlare di lotta alla violenza, alla discriminazione partendo dal libro  “40 secondi. Willy Monteiro Duarte, la luce del coraggio e il buio della violenza” edito dalla Baldini e Castoldi.

Federica Angeli racconta nel suo settimo libro, la tragica storia di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo ucciso a botte a Colleferro, vicino Roma, nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020, solo per aver tentato di difendere un amico.

“Siate i testimoni della verità per essere dalla parte dei giusti – dichiara Giacomo Rossiello assessore alla cultura del Comune di Molfetta”.

Non scendete a provocazioni,  andate oltre ogni discriminazione, siate i paladini della legalità -, aggiunge  Rocco De Franchi  Direttore della Comunicazione Istituzionale della Regione Puglia.

Numerose sono state  le domande da parte dei ragazzi che  hanno approfondito il libro che è stato donato  agli studenti partecipanti da parte dell’Associazione Artemia tra cui   il Liceo Classico e il  Liceo Scientifico Albert Einstein, l’ Itet Gaetano Salvemini, il Liceo Vito Fornari,   l’ Istituto Ferraris con il Liceo Levi Montalcini e il Circolo dei Lettori, l’Istituto per le attività marinare Amerigo Vespucci, l’Istituto Alberghiero di Molfetta e l’Istituto Don Tonino Bello.

Educate i vostri figli a non voltare la testa dall’altra parte, – ha esordito Federica  Angeli  – io  vivo sotto scorta dal 2013 e voglio insegnare ai giovani il valore della giustizia, dell’educazione al rispetto, – per me Molfetta oggi è la terza  tappa in  Puglia  dopo Noci, Brindisi e Molfetta –  ho  voluto raccontare – aggiunge  la storia di Willy in pagine dense, mescolando l’inchiesta al romanzo, riportando cioè non solo tutti i fatti e gli atti giudiziari, ma ricostruendo anche ciò che ha preceduto il delitto, concentrandosi su quella “normalità” distrutta appunto in soli 40 secondi.

Tanto infatti è durato il passaggio tra la vita e la morte di Willy, che a 21 anni “è morto per un errore di persona, di situazione, di non luogo, di sguardo, di prossimità. Non esiste un perché, neanche chi lo ha ucciso sa perché. Ed è molto meno di un futile motivo e solo parlando ai giovani come Willy che voi oggi rappresentate possiamo sperare che fatti come quello che accaduto a Willy non accadano più.”

venerdì 31 Marzo 2023

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