Ancora un episodio intimidatorio ai danni di Matteo d’Ingeo. Come lo stesso coordinatore del Liberatorio politico scrive su Facebook (con tanto di foto pubblicate), all’1.25 della notte“la mia abitazione è stata violata da un’altra bomba carta”.
Già qualche mese fa accadde un episodio simile, che provocò l’indignazione della città intera. Ora questo secondo episodio. “Chiedo allo Stato di individuare i responsabili”, conclude d’Ingeo.
Già tantissimi i messaggi di solidarietà al coordinatore del Liberatorio. Un atto da condannare, nella speranza che la giustizia individui presto i responsabili.
Chi ha parlato di bomba “carta”? Non certo il post di Matteo d’Ingeo che denunciava una bomba senza definirla “carta”. Minimizzare la pericolosità di quanto sta accadendo, da molto tempo, al leader cittadino dell’antimafia lo espone ancor più alle ritorsioni. Invito la redazione a riportare correttamente la notizia di Matteo d’Ingeo.
Il Comune di Molfetta deve far sentire la sua solidarietà rispondendo a tutte le interrogazioni di Matteo d’Ingeo in modo preciso, non vago come spesso è stato fatto. Nel nostro territorio è stato possibile fare di tutto, nonostante tutto. Questa nuova bomba è la conseguenza del lassismo, quando non ammiccamento o, peggio ancora, collusione con cui è stato affrontato il tema dell’infiltrazione nei gangli delle istituzioni cittadine.
La mia più' totale solidarietà'a Matteo