L’imperativo è questo: eliminare tutto ciò che può essere nocivo o inutile per l’organismo, come inquinanti ambientali, metalli pesanti, additivi alimentari, farmaci, metaboliti di origine microbica derivanti da una “battaglia” tra batteri e sistema immunitario, prodotti del metabolismo delle proteine (urea, ammoniaca) ecc.
Bisogna farlo ogniqualvolta sia necessario, durante tutto l’anno; non è una “necessità primaverile” atta a ripulire l’organismo eliminando le sostanze accumulate durante l’inverno, generalmente attraverso una decisa stimolazione della diuresi.
Il processo di detossificazione da sostanze esterne avviene incessantemente nel nostro organismo ed è responsabile del mantenimento del suo stato di salute. Ecco perché è importante favorire il funzionamento ottimale dei sistemi di detossificazione.
Il nostro organismo può eliminare le tossine direttamente, utilizzando le cellule “spazzine”, i macrofagi, appartenenti alle difese immunitarie aspecifiche, oppure espellerle tramite urina e feci e, in misura minore, anche attraverso i polmoni e la pelle (sudore).
Le sostanze nocive che l’organismo non è in grado di allontanare si accumulano nei tessuti, generalmente a livello delle riserve di grasso e nelle ossa.
Promuovere soltanto la diuresi, in alcuni casi, potrebbe determinare al contrario una loro concentrazione nel sangue, dovuta alla notevole eliminazione di sola acqua con le urine.
I reni sono in grado di eliminare solo le sostanze idrofile; quelle apolari e lipofile che per essere escretate da questa via devono essere prima modificate dal fegato.
Il fegato è il principale detossificatore del nostro organismo, esso produce ogni giorno la bile, che secreta nell’intestino; ha finalità digestive ed è un mezzo di escrezione essenziale per molte sostanze che per le loro caratteristiche fisico-chimiche non possono essere eliminate con le urine come bilirubina e colesterolo.
Nell’intestino la bile e il relativo carico tossico possono essere in gran parte riassorbiti, per questo è indispensabile la presenza di una buona quantità di fibre (apportate con gli alimenti o attraverso l’uso di integratori), le quali permettono l’eliminazione di tali sostanze.
Conservare una buona funzionalità epatica rappresenta un passo fondamentale nel mantenimento di uno stato di salute e benessere.
Le piante che aiutano il fegato si distinguono in epatoprotettive e biliari, anche se spesso entrambe le attività possono essere attribuite in proporzioni variabili alla stessa pianta.
Un esempio è il carciofo, in quanto ha un attività epatica (meno potente rispetto al cardo mariano), ma presenta anche azione coleretica (stimola le cellule epatiche a produrre la bile) e colagoga (fluidifica la bile, ne favorisce e accelera il deflusso dal fegato verso l’intestino).
Possiamo individuare le piante prevalentemente epatoprotettive: cardo mariano e schisandra e le piante biliari: tarassaco, curcuma, boldo, assenzio romano, fumaria, lavanda, rosmarino e cicoria. Anche l'aloe vera è utilizzata per favorire le fisiologiche funzioni depurative dell’organismo.
L’alimentazione deve essere varia ed equilibrata, preferendo carni bianche, pesci magri e cotture semplici, evitando superalcolici e cibi troppo grassi o molto conditi. Il consumo di molta frutta e verdura fresca ricca di Vitamina C e Carotenoidi è consigliato. Dopo i 40 anni in concomitanza con i trattamenti depurativi sarebbe una buona regola consumare regolarmente integratori a base di antiossidanti.
Non fumate e tutti i giorni o più volte alla settimana svolgete una regolare attività fisica come passeggiate, giri in bici o nuoto.
Per il benessere del nostro organismo non resta altro che augurare buon lavoro al nostro fegato!