Glutine o non glutine, quando è un problema?

Maria Paola De Biase, Nutrizionista
Oltre all'intolleranza, vi è anche la sensibilità al glutine. Ecco alcuni consigli per riconoscerle a affrontarle
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Insieme all’intolleranza al lattosio, l’intolleranza al glutine (o celiachia) è una condizione causata da reazioni immunologiche che avvengono nell’organismo dopo l’assunzione di glutine (nel caso dell’intolleranza al lattosio dopo l’assunzione di latte e derivati del latte contenenti lattosio). Nella celiachia la reazione immunitaria è talmente forte da danneggiare i villi intestinali, che da frastagliati divengono appiattiti.

Chi soffre di celiachia ha sintomi precisi che si verificano subito dopo l’assunzione di cibi contenenti glutine, un complesso di proteine presenti in grano, farro, orzo, avena, segale, kamut; i sintomi sono perlopiù gastrointestinali: crampi e gonfiore addominali, diarrea possono comportare una perdita di peso negli adulti, una crescita non adeguata nei bambini, problemi alle ossa, anemia. Inoltre pare che la celiachia sia correlata ad altre patologie come diabete di tipo I, infertilità, patologie del fegato.

Pare che un italiano su cento soffra di celiachia e probabilmente nemmeno lo sa. Questa patologia può presentarsi anche nella forma silente, quindi il soggetto interessato non ha sintomi anche per molti anni ma presenta una mucosa intestinale alterata.

Per chi soffre di celiachia esistono test validi e precisi che permettono una diagnosi. C'è invece un numero sempre crescente di persone che non tollera il glutine, ma non è classificato come celiaco e spesso deve affrontare numerose visite prima di capire il problema che lo affligge. Questo è preoccupante, in quanto il soggetto interessato ha seri problemi di salute e spesso il medico non riesce a individuarne la causa.

Il soggetto che soffre della cosiddetta “gluten sensitivity” (sensibilità al glutine) ha spesso sintomi gastrointestinali, gli stessi di chi soffre di celiachia, e quasi sempre anche sintomi extra-intestinali che spaziano dal mal di testa e dal senso di annebbiamento della mente al torpore a mani e piedi, al dolore muscolo-scheletrico, alla perdita di peso. La sensibilità al glutine non comporta né una risposta autoimmune e né una risposta allergica, per cui i villi intestinali risultano non danneggiati a differenza della celiachia. Questa situazione potrebbe anche essere transitoria e può risolversi dopo un periodo di astinenza totale dal glutine (comunque non meno di 1-2 anni).

“Come devo comportarmi quando accuso questi sintomi e nessun medico riesce a capire di cosa si tratta?”
Innanzitutto bisogna aver escluso sia la celiachia e l’allergia al grano per iniziare a sospettare una sensibilità al glutine.

Secondo passo è fare delle analisi del sangue, con le quali verranno verificati i livelli degli anticorpi contro la gliadina; la gliadina è una piccola proteina che compone il glutine, implicato nella celiachia, ma il fatto che siano presenti gli anticorpi contro questa piccola particella non conduce alla diagnosi di celiachia. Questi anticorpi possono essere infatti presenti anche per altri motivi, come in caso di diarrea protratta o di malattie infiammatorie croniche dell’intestino oppure nei soggetti affetti da sindrome di Down.

Terzo passo è procedere con una dieta ad esclusione. L’ideale sarebbe rivolgersi ad un nutrizionista che elaborerà una dieta personalizzata finalizzata a risolvere il problema. Solitamente, si procede con l’esclusione degli alimenti contenenti glutine.

“Posso eliminare il glutine anche se non accuso sintomi?”
Evitare il glutine è più che altro un fenomeno di moda, che non ha nessun fondamento scientifico. Anzi, l'eliminazione del glutine fatta senza che ci sia una reale motivazione  può essere controproducente perché può comportare un inadeguato introito dei nutrienti previsti dal modello mediterraneo. Non  badiamo a chi dice che il glutine fa male alla salute o che eliminando il glutine dalla dieta si dimagrisce. Non ci sono studi scientifici che dimostrino questo. 

La dieta senza glutine porta vantaggi solo ai celiaci o a chi soffre di sensibilità al glutine.

lunedì 24 Agosto 2015

(modifica il 6 Febbraio 2023, 10:35)

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