Azione Cattolica: “Genitori, i bambini sono il nostro futuro. Tuteliamoli”

Azione Cattolica Italiana, Coordinamento Molfetta
Un altro appello dell'associazione diocesana, in favore di un uso responsabile dei social. Questa volta destinatari del messaggio sono i genitori
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Come Azione Cattolica diocesana, nel corso dell’anno associativo appena concluso, abbiamo parlato ai nostri ragazzi di Acr e ai loro genitori dell’uso sano e consapevole delle nuove tecnologie con la campagna “CollegaMENTI, rel@zioni oltre le connessioni”.

Molte testimonianze avute dai ragazzi nei recenti percorsi svolti nelle scuole di Molfetta e i fatti di recente cronaca, secondo i quali diversi ragazzi e ragazze molfettesi sono stati adescati su Facebook da una rete di pedofili, ci induce a ribadire, fortemente, il nostro invito e in particolare a non condividere sul social foto di minori.

Facebook funziona proprio grazie ai volti, alle immagini, ma quante più immagini si offrono tanto più diventa possibile un loro utilizzo senza controllo da parte di terzi.

Va chiarito subito che, per quanto si possa restringere il campo degli “amici” sui social ed impostare  le dovute misure per la protezione della privacy, vi è comunque la possibilità per “gli altri” di salvare le foto ed utilizzarle a piacimento.

I diritti dei minori, garantiti dalla legislazione ordinaria civile e penale, tutelano l’immagine degli stessi attraverso specifiche norme sul diritto di autore (l. 1941/633) e dal codice civile, che disciplina l’abuso dell’immagine altrui.

Se dunque è vero che la legge tutela i piccoli dall’utilizzo improprio della loro immagine, è altrettanto vero che i primi a dover evitare che questo accada sono i loro genitori.

Meglio evitare foto di bambini nudi o in biancheria o riferimenti alla scuola che frequentano i nostri figli, inquadrare luoghi facilmente riconoscibili. Evitare, insomma di inserire, anche in un commento, informazioni confidenziali. Attenzione, quindi, anche alle pagine dei social che spesso le scuole, le accademie di danza, le ludoteche, i centri sportivi attivano per promuovere le proprie attività e farsi pubblicità.

Facebook, nel proprio regolamento, dichiara che l’età minima per iscriversi è 13 anni, ma non è scritto da nessuno parte che tutti gli adolescenti sappiano gestire un profilo evitando “amicizie” poco raccomandabili e sappiano rispondere adeguatamente a richieste “scomode”. 

Quanti genitori sono a conoscenza del fatto che i propri figli sono iscritti sul social? Quanti sanno che molti ragazzi sono iscritti con nomignoli e non con i loro nomi reali? Quanti sanno che raramente un adolescente si iscrive con la sua età reale? Quanti sanno che tante ragazzine pubblicano, all’ordine del giorno, loro foto davanti a uno specchio, spesso in intimo o in costume da bagno? E a quanti di questi/e ragazzi/e è stato detto che quelle foto, a un certo punto, non sono più dei semplici selfie e potrebbero esporli a rischi di molestie?

Questa è una realtà non distante da noi, non sconosciuta al nostro territorio. Anche a Molfetta ci sono mamme disperate e papà increduli che, buona parte di questa estate rovente, la stanno trascorrendo negli uffici della Polizia Postale. Bastava poco. Bastava spegnere il pc. Portare i bambini al mare o a prendere un gelato.

I bambini sono il nostro futuro, il mondo degli adulti, per loro, può ancora attendere. Tuteliamoli!

Mauro Zaza
(Responsabile diocesano dell’Acr)

lunedì 24 Agosto 2015

(modifica il 6 Febbraio 2023, 10:35)

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