Sono stati oltre 400 gli studenti delle scuole medie inferiori e superiori molfettesi coinvolti durante l’anno scolastico appena concluso nel progetto “Caduti nella rete” promosso dall’Azione Cattolica diocesana – Coordinamento cittadino di Molfetta, con il patrocinio del Comune di Molfetta e la partecipazione del Presidio cittadino di Libera.
Il progetto ha trovato collocazione nella più ampia campagna proposta in questo anno associativo dall'Azione Cattolica dal titolo “#CollegaMENTI. Rel@zioni oltre le connessioni”, tesa a riflettere insieme sull’influenza che le nuove tecnologie comunicative hanno sulle vite di bambini, adolescenti, giovani, adulti e anziani per coglierne i pregi, capirne ed evitarne i rischi e non lasciare che ci condizionino la vita.
L’iniziativa “Caduti nella Rete” si è composta di due distinti interventi didattici: il progetto "Insieme nella rete" per le scuole superiori, realizzato in collaborazione con l’esperta di Telefono Azzurro dott.ssa Valeria De Natale, e il progetto "C'è chi dice no!" svolto con i ragazzi delle scuole medie dai professionisti dall'associazione di psicologi Mille Splendidi Soli di Bari. L’obiettivo specifico dell’intera iniziativa è stato quello di informare e sensibilizzare i più giovani sui rischi connessi all’abuso e all’uso distorto delle nuove tecnologie e di internet, con l’intento di favorire invece un utilizzo critico e responsabile della rete per prevenire forme gravi di disagio e dipendenza patologica.
Il progetto “Insieme nella rete” svolto con otto classi del biennio delle scuole superiori (scelte sulla base della popolosità degli istituti scolastici), dopo una fase iniziale prettamente informativa sul tema da parte dell’esperta, ha utilizzato la modalità educativa della peer education (educazione tra pari) per coinvolgere e sensibilizzare i ragazzi e rendere capaci di formare a loro volta i propri coetanei sui temi quali il sexting, la web reputation, il cyberbullismo, il gioco on line patologico, l’hikikomori, tutti temi approfonditi in appositi laboratori di produzione di materiali. In particolare, i ragazzi hanno sviluppato un approccio critico alle relazioni virtuali e al ruolo che la tecnologia ha nella loro quotidianità. Inoltre dalle conversazioni svolte sono emerse situazioni concrete, episodi che hanno coinvolto loro malgrado gli studenti o loro amici, soprattutto in tema di conoscenze effettuate on line. E questo aspetto è stato molto apprezzato anche dai docenti che hanno seguito e supportato i ragazzi nello svolgimento dell’intero percorso.
I ragazzi delle scuole medie inferiori, invece, attraverso il progetto “C’è chi dice no!” hanno vissuto attività di gioco di ruolo e focus group attraverso le quali gli esperti li hanno man mano introdotti alle tematiche affrontate. In linea generale nelle scuole medie molfettesi coinvolte non si evince una seria e significativa problematicità rispetto alla dipendenza da internet. Sono però emersi degli indicatori di rischio di un uso eccessivo e non sempre responsabile e controllato (da parte degli adulti) del web. Occorre pertanto incentivare le attività di prevenzione che forniscano agli studenti gli strumenti pratici, e non solo teorici, per contrastare le possibili situazioni di rischio. E tali approfondimenti sarebbero da proporre anche ai genitori e ai docenti che vivono quotidianamente con i ragazzi e ne colgono le difficoltà e talvolta la superficialità nell’approccio ad internet e alle nuove tecnologie.
Fruttuosa e importante, pertanto, anche quest’anno la collaborazione tra le scuole di Molfetta, l’Azione Cattolica cittadina e altre realtà associative del territorio nella consapevolezza che il lavoro in rete delle agenzie educative al servizio degli adolescenti e dei giovani sia, oggi, la strada più giusta per la formazione integrale dell’Uomo.
Antonella Lucanie
(Coordinamento cittadino Azione Cattolica Molfetta)