Anche Molfetta avrebbe la sua Punta Perotti: una serie di palazzine, alcune addirittura già abitate, tra le vie Fremantle, Molfettesi d’America, Molfettesi d’Argentina e Azzarita. Edifici ritenuti abusivi e perciò sequestrati, nonostante le concessioni rilasciate dal comune.
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rnUn iter che però si baserebbe sul falso ideologico e sull’abuso d’ufficio con violazione della normativa edilizia da parte del dirigente dell’ufficio tecnico, Giuseppe Parisi.
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rnQuesti i nomi degli altri denunciati: Giovanni Porta, Mario Emilio De Gennaro, Domenico Mastropierro, Michele Enrico Ranieri, Giovanna Mangione, Cosmo Gadaleta, Felice De Gennaro, Leonardo De Gennaro, Luciano Gadaleta, Giuseppe Pansini, Vincenzo Pansini, Domenico Valente, Francesco Paolo Arbore, Giuseppe Petruzzella e Antonio Curci.
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rnSecondo l’accusa le sue osservazioni indussero in errore il Consiglio Comunale che con una delibera del ’97 le approvò e diede così il via al rilascio delle concessioni edilizie.
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rnTutte illegittime, secondo il gip del Tribunale di Trani Francesco Zecchillo che ha accolto la richiesta di sequestro preventivo formulata dal Pm Michele Ruggiero.
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rnGli appartamenti non ancora abitati sono materialmente finiti sotto i sigilli, mentre quelli già occupati sono stati sequestrati con facoltà d’uso per evitare lo sgombero delle famiglie residenti. Insomma un piccolo quartiere abusivo, nei pressi dell’ospedale, di circa 175 appartamenti per 650 abitanti.
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rnIn pratica, il volume degli edifici ristrutturati, o in fase di ristrutturazione, non sarebbe quello dichiarato in partenza: "palazzine di modesta cubatura sono divenuti edifici multipiano di maggior consistenza" – scrivono i magistrati.
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rnOltre a Parisi nel registro degli indagati sono iscritte altre 15 persone, tra committenti, imprenditori edili, progettisti e direttori dei lavori che avrebbero ottenuto un vantaggio patrimoniale di rilevante gravità.
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rn«Per correttezza non intendo commentare vicende giudiziarie che attengono a fatti risalenti a un periodo precedente al mio mandato di sindaco. Posso solo assicurare che sin dal primo giorno del mio insediamento ho inteso fissare regole amministrative e indirizzi politici urbanistici improntati al massimo rigore, alla massima correttezza e alla massima trasparenza. Così è adesso, mentre su ciò che era prima non tocca a me dare giudizi.»
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In merito ai fatti che hanno portato questa mattina al sequestro preventivo di alcuni immobili localizzati sul territorio di Molfetta, il sindaco Antonio Azzollini esprime solo parole di conforto per tutti i cittadini già residenti nelle abitazioni poste sotto sequestro o in procinto di acquisizione delle stesse:
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rn«Il mio pensiero in questo momento è tutto rivolto alle famiglie che abitano in quelle case, a quelle che quelle case le hanno acquistate e a chi era in procinto di andarvi ad abitare. L’amministrazione comunale – assicura il sindaco – si preoccuperà giorno per giorno di seguire da vicino le sorti di queste centinaia di persone facendo tutto quanto è nelle proprie competenze per assicurare loro la massima tranquillità, affinché possano restare nelle loro case con la più totale serenità.»
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rn«Inoltre, voglio trasmettere un messaggio di ottimismo a tutti i molfettesi affinché non perdano la fiducia nei confronti della pubblica amministrazione e nei tanti cittadini che ogni giorno lavorano duramente e in maniera positiva per far crescere sana questa città. Tutti insieme dobbiamo tenere alta l’immagine di Molfetta. Mi attendo che a questa mia stessa preoccupazione si associno tutte le forze politiche della città, tralasciando ogni tentazione verso sterili strumentalizzazioni.»
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rn«Lo sviluppo urbanistico di Molfetta andrà avanti in maniera seria perché questa amministrazione comunale intende dare risposte serie alla domanda di nuovi alloggi.»