Il sostituto procuratore della Repubblica di Trani Ettore Cardinali ha disposto la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini a carico di ben 50 persone coinvolte a vario titolo nell’inchiesta "Caro Estinto" che ha svelato il malaffare economico celato nei funerali di numerosi ammalati deceduti nell’ospedale di Molfetta o dimessi perché ormai terminali.
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rnTra loro una quarantina di dottori, tra medici di reparto e medici di base convenzionati con il Servizio Sanitario Regionale (dunque con la qualità di pubblico ufficiale) nonché le 7 persone arrestate lo scorso 16 marzo fra titolari e dipendenti di agenzie funebri e personale dell’ospedale.
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rnA seconda delle singole presunte responsabilità vengono contestati i reati di associazione per delinquere, rivelazione ed utilizzazione di segreto d’ufficio, falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico, corruzione, concussione e peculato.
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"E’ risaputo che l’ affare delle tangenti sul "caro estinto" riguarda tutto il territorio nazionale. E’ per questo che l’associazione chiede oggi di allargare le indagini effettuate a Molfetta anche alle altre città italiane, per verificare eventuali rapporti illegali tra infermieri, medici e pompe funebri".
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Lo afferma il Codacons (Coordinamento di associazioni per la tutela dell’ambiente e dei diritti di utenti e consumatori) per commentare l’inchiesta e per chiedere che le indagini siano estese a tutt’ Italia.
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rn"Il Codacons ritiene ripugnante il comportamento di chi – si aggiunge nella nota – approfittando del dolore che le persone provano alla scomparsa di un caro, se ne avvantaggia per aumentare i propri guadagni. Ma al di là delle considerazioni morali, gli infermieri e medici che trasmettono le notizie sui decessi alle agenzie funebri compiono veri e propri reati violando anche la privacy dei defunti e delle loro famiglie, contravvenendo alle disposizioni della legge 675/96".