È stata una tornata elettorale intensa. Una tornata elettorale che ha visto protagonisti, volti nuovi e meno nuovi della politica molfettese. Protagonisti attesi o sorprese a tutti gli effetti. E tra gli outsider, Felice Spaccavento ha fatto saltare il banco.
Una candidatura, la sua, nata in tempi non sospetti, cresciuta con le settimane, con la lista Puglia Solidale Verde, a sostegno di Emiliano, anche se in un rapporto dialettico, come spesso ama dire.
In fin dei conti, al di là di tutto, si è rivelato lui il competitor principale di Saverio Tammacco, ponendosi come collettore. Quasi 3500 preferenze, un boom per molti sorprendente, che lo pone quasi come apripista di una nuova era.
Spaccavento, punto di incontro tra anime diverse di una sinistra, ad oggi, frammentata? Il medico molfettese capace di riunire in sé il fronte “guglielmino” e quello del Pd?
Potrebbe essere. Secondo molti lo è già.
Un’idea di ricompattamento, peraltro, che emerge dalle parole dello stesso Spaccavento.
“L’obiettivo era riunire una comunità divisa – ha affermato – Questo è solo il primo mattone, ma dobbiamo superare la soglia”.
Il limite di Spaccavento, in realtà, arriva dalla lista, che non sfonda il muro del 4%. Niente seggio regionale. Ma, a naso, la sensazione di una nuova porta che si apre per il centrosinistra.
Il dott. Spaccavento è un uomo dotato di grande carisma. Non è “ guglielmino” . Il diminutivo è sempre spregevole . Felice Spaccavento è la nostra Primavera.
È fuori comunque. Non vi affannate. Lui torni a fare il medico che forse gli riesce meglio e lasci stare la politica. Ora come ora servono medici e non politicanti.