La storia

Una mano per Giacinto La Forgia. “Spese mediche insostenibili, un calvario senza fine”

Angelo Ciocia
Angelo Ciocia
Giacinto La Forgia
Uno dei più apprezzati uomini di sport della città vive un momento di sofferenze e difficoltà. Al Cin Cin Bar una raccolta fondi per contribuire alle cure
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Un assist per Giacinto La Forgia. Settanta anni fa, esattamente nel 1954, “Ghighello” fondava la sua Valentino Mazzola, storica società dilettantistica molfettese che si è tolta tantissime soddisfazioni nel panorama calcistico locale, fucina di grandi talenti e gente innamorata del calcio e dei valori che ha trasmesso l’intramontabile Giacinto La Forgia.
Dopo tanti anni in cui il presidentissimo granata ha svolto un ruolo sociale importante, andando a togliere letteralmente ragazzi dalla strada per cercare di portarli in un luogo sano, quale il campetto di calcio, Giacinto è lui che chiede una mano alla cittadinanza, ai suoi tantissimi ragazzi, ai volenterosi.

Un assist al contrario. Il presidente chiede un passaggio vincente perché il suo momento non è dei più semplici. “Nel 2021 mi sono operato al cuore e mi hanno messo tre bypass. Tutto bene, alla mia età sono cose normali”, le parole del presidente della Valentino Mazzola, con il suo solito sorriso, anche quando le cose non vanno come dovrebbero.

Da quel momento, ha inizio di calvario di Giacinto. “A settembre dello scorso anno, sono andato al mare e ho notato una bolla sulla gamba normale. L’abbiamo presa come una cosa normale, ma così non era – racconta – Mi hanno tolto il liquido che si era formato, ma dopo due mesi, queste gambe si sono riempite di ulcere. Sono stato negli ospedali di Bari, Mater Dei, a Bisceglie, al Centro Salus di Brindisi. Un calvario senza fine”.

Una persona abituata a tendere la mano a tutti, a sorridere. Sempre ben voluto, stimato e apprezzato dai propri calciatori e dagli avversari. Adesso, la partita più importante per Giacinto La Forgia. “Sto soffrendo come non mai. Ho dolori che sembrano non finire mai, piaghe. Sono talmente scoraggiato che penso al peggio e cose che non dovrei pensare. Non ce la faccio più a sostenere le spese mediche con la misera pensione: non sto chiedendo l’elemosina, solo la mano di chi mi ha voluto bene davvero e me ne vuole ancora”.

Una ammissione di debolezza e fragilità senza eguali. Per ritornare a sorridere, come solo Giacinto sa fare. Questo l’obiettivo per la fine del 2024. “Non so come ringraziare le mie nipoti Alessandra, Agnese, Monica, Betta e la sua amica infermiera Sabina che mi sta prestando le cure gratuitamente. Voglio ritornare ad essere Giacinto che esce e saluta tutti per strada, che sorride sempre. E per togliermi questo velo di malinconia, ho bisogno dell’aiuto degli amici”.

Con una metafora calcistica che piacerà a Giacinto, ha subito un durissimo tackle. Ma la forza di una squadra, e lui lo sa benissimo, sta nel cadere e rialzarsi. Perché, da un assist vincente, può nascere sicuramente un gol. E la rete porta sempre a qualcosa di buona per la squadra.

Per dare una mano reale a Giacinto La Forgia, la redazione di Molfettalive e l’editore Studio 360, ha pensato di effettuare una raccolta fondi in favore dell’ex presidente della Valentino Mazzola. A partire da oggi, sarà possibile effettuare donazioni al Cin Cin Bar, in corso Dante.

giovedì 19 Settembre 2024

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Corrado
Corrado
2 giorni fa

Scusate se correggo una sola cosa del vostro articolo:
1) ghighello come lo chiamavamo noi amici all’oratorio di San Giuseppe non può aver fondato la società Valentino Mazzola nel 1954 in quanto mio coetaneo (anno più,anno meno ) 1948.
La Valentino Mazzola era stata fondata da Domenico Gargano (detto minguccio) nella quale io ho militato per molti anni assieme a Porta Massari Stragapede Alba e tanti altri vincendo il campionato di 3a categoria di allora (non quella di oggi).
Tutto il resto dell’articolo corrisponde a verità su Giacinto(Ghighello).
Grazie

Cosimo
Cosimo
2 giorni fa

E sul finire degli anni 70 ha fondato pure il Club Napoli che in seguito iscrisse al campionato di terza categoria