La città attende la Pasqua, nel terzo giorno del Triduo pasquale. Ma anche la madre di tutte le processioni, l’uscita della Pietà e del gruppo di statue che l’accompagna.
Il simulacro che ha varcato le porte di Roma e del tempio della cristianità, San Pietro, è pronto per fare capolino dal portone della chiesa del Purgatorio. Un tempo era “la notte delle Statue”, quella che vedeva sfilare per le vie del centro, a partire dalle primissime ore notturne, i sette simulacri scolpiti con sapienza dal maestro Giulio Cozzoli, tra le più belle testimonianze scultoree raffiguranti la passione che si abbia modo di vedere in Puglia, ma anche in tutto il Belpaese.
San Pietro, portato a spalla dalla Confraternita dell’Assunta, La Veronica, portata a spalla dalla Confraternita del Carmelo, Maria Cleofe, portata a spalla dalla Confraternita della Purificazione, Maria Salomè, portata a spalla dalla confraternita di Loreto, Maria Maddalena, portata a spalla dalla Confraternita della Concezione, S. Giovanni, portato a spalla dalla Confraternita di S. Antonio e, infine, La Pietà, portata a spalla dall’Arciconfraternita della Morte.
La lunghissima processione è probabilmente quella che negli anni ha subito più modifiche, sia per quanto riguarda la sostituzione delle statue, a cavallo tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 sostituite, di volta in volta, da quelle realizzate dal Cozzoli, sia per quanto riguarda gli orari. Da tempo, si svolge stabilmente a partire dalla tarda mattinata del Sabato Santo.
Causa meteo avverso, quest’anno si ritornerà all’uscita notturna della Pietà e del gruppo di statue che l’accompagna e saluta la Settimana Santa. Alle ore 4,15 ha fatto capolino la croce, il ti-tè ha rotto il silenzio del Purgatorio, mentre alle ore 5 la Pietà ha varcato le porte del Purgatorio. Alle 14 la ritirata.
Poi l’aspetto religioso: le chiese molfettesi abbracceranno i fedeli per vivere la veglia pasquale.