La frasca adornerà la statua di Cristo all'Orto

Per la Confraternita dell’Assunta è la giornata della “frasca”

Giuseppe Marino De Robertis
Per la Confraternita dell'Assunta è la giornata della "frasca"
Nell'ultima domenica di Carnevale, avviene la prima cernita tra "r cheppale" (il ramo che costituisce la parte alta della frasca) e "r penneisce” (fronde solitamente più folte)
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L’aria frizzantina è quella delle mattinate primaverili, la rugiada che scintilla all’alba nella campagna molfettese già prefigura le giornate evasive. È l’ultima domenica di Carnevale ma nella nostra città, specialmente da quando l’aria goliardica dei mascheramenti è solo un lontano ricordo, questa è soprattutto la giornata della “frasca”. Il termine si riferisce all’evento, curato dalla Confraternita di Maria SS. Assunta in Cielo, che prevede il taglio dei rami d’ulivo che addobberanno il simulacro del Cristo orante nell’Orto presso la chiesetta di Santo Stefano. Non tutti sanno, infatti, che oltre ad assemblare il grosso ramo d’ulivo che completerà il “primo Mistero” nel corso della processione del Venerdì Santo, i confratelli dell’Assunta sono delegati a completare tale rituale anche in occasione dell’esposizione della sacra effigie nel Pio Esercizio del primo venerdì di Quaresima e poi nel Sepolcro del Giovedì Santo.

Il rito, divenuto negli anni, vera e propria anticipazione del periodo Quaresimale, inizia, in verità, già negli ultimi mesi dell’anno precedente quando alcuni confratelli, in occasione della raccolta delle olive, scelgono con cura le fronde più belle e più cariche di olive e le coprono con reti o sacchi per preservarle dal freddo e dalla luce diretta del sole.

Infine, l’ultima domenica di Carnevale, avviene la prima cernita tra “r cheppale” (il ramo che costituirà la parte alta della frasca) e “r penneisce” (fronde solitamente più folte) tra gli alberi di olive nostrali che raggiungono prima la maturazione rispetto alle coratine. Queste ultime, ancora verdi, spesso adornano la frasca della processione.

Il rito è orgogliosamente custodito dai confratelli dell’Assunta che, storicamente, appartengono a famiglie del ceto contadino e che, ancora oggi, tramandano una consuetudine tipicamente molfettese. Le operazioni iniziano ancor prima dell’alba quando un gruppo di confratelli si reca presso le campagne per selezionare i rami e continua presso la sede della Confraternita attigua alla chiesa di San Gennaro. Quando la frasca è completata, un folto corteo muove fino al borgo ed entra nella chiesa di Santo Stefano dove avverrà il posizionamento del Cristo all’Orto. L’occasione per ammirare la frasca è data alla cittadinanza dal passaggio della Croce nella notte del Mercoledì delle Ceneri. La chiesa, infatti, viene aperta per permettere la breve sosta del corteo che segna l’avvio ufficiale dei riti quaresimali molfettesi.

domenica 19 Febbraio 2023

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