Storia e tradizione molfettese

La Chiesa di Sant’Anna punto di riferimento per le future mamme

Antonio Aiello e Maria Chiara Aiello
Chiesa di Sant'Anna di Molfetta
Chiesa di Sant'Anna di Molfetta
Dalle prime notizie del 1154 ai giorni d'oggi: la storia dell'edificio religioso e tanti aneddoti
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La chiesa di Sant’Anna punto di riferimento per le future mamme: è motivo di culto popolare alla Santa Madre di Maria Santissima, diventando un punto di riferimento per le donne in dolce attesa per tutto il tempo della gravidanza, tanta da essere conosciuta come Chiesa di S. Anna, dal nome della santa venerata.

Parliamo della chiesa della Santissima Trinità situata in corso Dante Alighieri al civico 67, di fronte alla porta di ingresso della Città Vecchia (Arco della Terra) e confina a destra con la Chiesa di S. Stefano e a sinistra con un locale che anticamente era la Chiesa di S. Marco. Fino alla fine degli anni sessanta, sulla destra della facciata, nell’angolo tra la Chiesa della SS. Trinità e la Chiesa di S. Stefano, vi era una edicola votiva.

Pur non conoscendosi la data esatta di fondazione, le prime notizie risalgono al 1154, epoca in cui apparteneva ai Padri Benedettini della Santissima Trinità di Venosa, questo si desume da un documento risalente a quell’anno, si legge della donazione di un palazzo posto a Molfetta e confinante con la “Ecclesiae Sanctae Trinitatis Venusini cenovii”.

Successivamente la chiesa diventò proprietà dell’ordine degli Ospedalieri di S. Giovanni di Gerusalemme nel 1297 quando, Papa Bonifacio VIII, emanò una bolla nella quale esprimeva un giudizio molto severo sulla amministrazione della Abbazia Venosina e concedeva al predetto Ordine Ospedaliero il monastero della SS. Trinità di Venosa con tutti i possedimenti e privilegi.

Nel 1446 la chiesetta fu alle dipendenze dei padri Celestini, ordine benedettino soppresso tra il 1768 e il 1776, che abbandonarono la chiesa cedendola alla confraternita di San Carlo, questo si apprende dalla visita pastorale di mons. Sarnelli e dall’atto notarile del notaio Giulio de Leone del 1612, estinta quest’ultima confraternita la chiesa divenne della diocesi.

All’interno sono custodite le statue in legno di S. Anna e Maria Santissima della Visitazione, entrambe del XVII secolo: la prima di autore ignoto mentre la seconda dello scultore Brodaglio. Si possono ammirare anche le statue di San Carlo Borromeo e, all’ingresso, San Gioacchino e sant’Antonio.

Sull’altare maggiore, è presenta una grande tela attribuita a Nicola Porta, raffigurante S. Anna che presenta Maria bambina alla SS. Trinità, mentre del Gliri sono la Visitazione e il San Leonardo.

Diverse opere sono stati eseguiti durante il periodo di don Nunzio Palmiotti, nell’intento di abbellire la chiesa.

La chiesa è anche sede del culto in onore di Maria SS. della Visitazione e dell’omonima confraternita, i cui iscritti, che indossano un camice bianco con mozzetta e cingolo rossi, portano in processione, il Venerdì Santo, “Gesù al Calvario”.

 

 

venerdì 12 Agosto 2022

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