Cultura

Alla scoperta di Molfetta: le chiese di Molfetta di un tempo

Antonio Aiello e Maria Chiara Aiello
Duomo e porzione di centro storico di Molfetta dall'alto
Nel 1083 sorgeva la chiesa di San Salvatore: tutti gli edifici religiosi dall'anno Mille ai più recenti, la Madonna della Rosa e Sant'Achille
1 commento 1960

Parte la rubrica estiva di Molfettalive alla scoperta dei tesori di Molfetta con gli occhi, il cuore, le orecchie e i racconti di un padre e di una figlia. Un viaggio storico, un confronto generazionale. Una pagina di storia a cielo aperto alla scoperta dei luoghi che viviamo quotidianamente.

Molfetta ha il suo fascino, ma la sua storia è ancora più affascinante e ricca di misteri e spesso fatta di misfatti che molti non sanno.  “Dolce come il miele” (Mel-fatta), la denominarono i naufraghi romani che preferirono alla Dalmazia la nostra costa e città che apparse “bella ridente e cara”.

Oggi vorremmo raccontare di una storia particolare, le chiese che non ci sono più che forse noi molfettesi non sappiamo nemmeno dell’esistenza.

Se la Madonna della Rosa e la nuova Santa Achille sono le chiese del nuovo millennio, forse non sappiamo che la chiesa più antica di Molfetta è sorta nel 1083 all’angolo di via Salvatore con via Piazza, denominata “chiesa di S. Salvatore”.

 Nel 1126 fu costruita al lato opposto alla “porta della terra” l'antica chiesa di S. Andrea (attuale Chiesa di S. Antonio) costruita nel 1126, distrutta durante il "Sacco" nel 1529 e ricostruita nel 1546.

 La storia ci racconta che sull’area dell’attuale chiesa di San Pietro (1660) esisteva la prima chiesa di S. Pietro (1174), nella zona retrostante il Palazzo del Municipio era presente la chiesa di S. Nicolò e la casa dei templari del 1148. Nel 1148 esisteva anche la chiesa dell’SS. Annunziata con annesso ospedale degli appestati; sulla via Ospedale (attuale via Cifariello) era situata, intorno al 1220, la chiesa di S. Francesco con convento, demolito nel 1888 per far posto all'attuale mercato al minuto del pesce. I manoscritti e le fonti storiche ci parlano che nella città vecchia nei pressi della porta della terra esisteva una chiesa dedicata a Sant’Antonio del 1235.

Uscendo dalle mura di cinta scopriamo che, a levante della chiesa di S. Stefano, di cui si hanno notizie fin dal 1286, era ubicata la chiesa di S. Marco, probabilmente costruita da una colonia di mercanti veneziani, e nel 1417 la chiesa della Trinità (attuale chiesa di Sant'Anna) preesistente come piccolo convento dei benedettini. A ponente della chiesa di S. Stefano sorgevano la chiesa di S. Maria Maddalena, aperta al pubblico alla fine del 1300. Non dimentichiamo il Vecchio Duomo di San Corrado del 1236.

Fu forse il periodo tra il 1400 e il 1500 che a Molfetta sorsero numerose chiese: la chiesa di S.Maria de Principi (1423), ricostruita nel 1614 dalla congregazione della Morte che diede nome all'attuale chiesa, la chiesa di S. Maria Degli Angeli nel 1481 e la chiesa S. Lorenzo nel 1498 in via S. Orsola. Nella prima metà del 1500 iniziò la costruzione del monastero delle Cistercensi  in via S. Pietro ,nel cui complesso si spostò l'antico convento, già prima ubicato in via S. Maria De Principe.Nel 1529 si verificò un avvenimento di notevole importanza per la storia di Molfetta: "il Sacco”.

Nel suburbio furono distrutti numerosi siti devozionali ed assistenziali: gli ospedali dell'Annunziata e della Trinità, la chiesa di S. Stefano, dirimpetto alla porta della Terra, la chiesa di S. Angelo (in prossimità dell'attuale piazzetta S. Angelo), la chiesa e l'annesso convento di S. Bernardino, posti a Levante della città. Nonostante lo spirito di ripresa dei cittadini, pur attuandosi dalla seconda metà del 1500 in poi in un vasto piano di ricostruzione, alcuni edifici distrutti durante il "Sacco" e molte chiese "continuavano a dare triste spettacolo di se ancora a fine secolo, tanto che toccò al vescovo Bovio, nei primi anni del seicento, di abbatterle senza aver chiesto la preventiva autorizzazione alla Sede Apostolica".

Lo spirito di rinascita dei molfettesi e l’espandersi della città porto a realizzare complessi monastici che oggi non esistono più o forse sono dei punti di riferimento il convento di S. Domenico, a Ponente, nel 1570 e la vicina chiesa di S. Rocco nel 1578, distrutta nel 1891, la chiesa di S. Maria Maddalena nel 1597. Un anno più tardi Inizio la costruzione del convento dei gesuiti e dell'attigua chiesa Cattedrale. Il fervore molfettese e il culto molto sentito porta alla costruzione di altri edifici ecclesiali. Il fervore molfettese e il culto molto sentito porta alla costruzione di altri edifici ecclesiali come la chiesa di S.Antenogeno(1614), S. Maria di Costantinopoli (1625) in via S. Girolamo la chiesa di S.Anna (1699), Nel 1655 fu edificata la chiesa di S. Maria Consolatrice Degli Afflitti (attuale chiesa del Purgatorio), mentre nel 1636, in adiacente al preesistente monastero fu edificata la chiesa S. Domenico.

 Il resto delle costruzioni ecclesiali è storia recente, ma racchiuse dal fascio che andremo a raccontarvi in un viaggio tra padre e figlia o da figlia a padre che vuol conoscere la sua città.

 

lunedì 11 Luglio 2022

(modifica il 27 Luglio 2022, 10:43)

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Chiapperini Rocco
Chiapperini Rocco
1 anno fa

San Salvatore nasce nel 1520. Come è possibile che a Molfetta “nel 1083 sorgeva la chiesa di San Salvatore”? Si tratta in realtà del Santo Salvatore, cioè di Cristo! San Francesco muore nel 1226 e viene canonizzato nel 1228, come è possibile che a Molfetta gli sia dedicata una chiesa nel 1220? S. Atenogene e non S. Atenogeno. Solo alcune delle numerose incongruenze ed errori presenti nel testo.