Una moltitudine di giovani ha occupato Banchina San Domenico ieri sera 9 luglio, ragazzi e ragazze venuti da tutta la Puglia per ascoltare dal vivo la ventenne romana Arianna Del Ghiaccio, in arte ARIETE, che ha inaugurato la quarta edizione di Luce Music Festival.
Ariete è un vento di freschezza nel panorama musicale Italiano e Molfetta lo sa bene. Un concerto che ha rispettato le aspettative di tutti coloro che hanno passato la giornata di ieri sotto al sole, aspettando il tanto atteso ingresso.
Accolta da un boato della folla, ARIETE esordisce subito con alcuni brani tratti dal suo nuovo album “SPECCHIO” e non perde un attimo per interagire con il suo pubblico.
Sono stati diversi i temi trattati dalla giovane cantante, temi fondamentali dei quali si parla poco -come lei ha ribadito più volte- come l’inclusione, la rivendicazione dei diritti LGBTQ+ e soprattutto l’amore, in tutte le sue sfumature.
Nel mezzo della serata, ARIETE ha scelto quattro ragazzi dal pubblico, che ha fatto salire sul palco per fargli raccontare un qualcosa di importante, da condividere con gli spettatori. L’essere amati e amare, sono stati i protagonisti degli interventi di questi giovani che coraggiosamente e orgogliosamente hanno portato sul palco le loro storie di battaglie per una comunità più inclusiva all’insegna dell’amore omosessuale.
Insomma ARIETE è riuscita a trasformare questo evento in un vero e proprio luogo di confronto tra i ragazzi che sono diventati i veri protagonisti della serata, i quali con le loro parole hanno smosso le corde degli animi di tutti i presenti riuscendo a rendere il concerto ancora più emozionante di quanto non lo fosse già.
Tra canzoni nostalgiche e BIS di due suoi brani, l’esibizione si è conclusa nei migliori dei modi: con una sentita dichiarazione d’amore da parte di una ragazza del pubblico.
Terminata la prima serata del Luce Music Festival, Molfetta ritornerà a cantare con Gli Psicologi venerdì 15 luglio sul medesimo palco, con la certezza che anche loro trascineranno i giovani in un’esperienza unica.