C'è un indagato nella triste vicenda di Antonio Andriani, manager molfettese, da qualche tempo residente in provincia di Trapani, morto sabato scorso mentre festeggiava il suo compleanno. E' il proprietario della villa di Erice dove si è consumata la tragedia: Andriani, viveva lì da circa un anno, da quando aveva assunto un ruolo manageriale all'interno di una ditta con sede nel trapanese.
Il molfettese, conosciuto in città per la passione per la muscia e per aver organizzato numerose iniziative sociali con attore protagonista propria la passione che tanto amava, secondo gli inquirenti sarebbe morto per le profonde ferite alla nuca. Il 40enne era su un pozzo artesiano: ballava e cantava, esattamente come piaceva a lui, quando ad un certo punto la lastra che proteggeva il pozzo, è ceduta, facendo sprofondare Antonio Andriani a 27 metri metri di profondità, di cui nove colmi d'acqua.
I frammenti e i resti della lastra sono stati recuperati dai vigli del fuoco e sequestrati dai carabinieri per effettuare delle indagini. A primo acchito, si tratterebbe di materiale tufaceo e calcareo che, a contatto con sole e umidità, si sarebbe deteriorato per poi cedere sotto i piedi del malcapitato molfettese.
Dai primi rilievi sulla salma, nessuna traccia di acqua nei polmoni di Andriani, motivo per cui non è stata disposta nessuna autopsia. La salma sarà consegnata ai familiari.
Il pm titolare delle indagini, il sostituto procuratore della Repubblica di Trapani Antonio D’Antona, ha chiesto al medico legale di effettuare il rilievo del tasso alcolemico. Dalle immagini di un video divenute virali, si capisce come Andriani, gli amici e i familiari erano in un clima goliardico. Divenuto fatale e tragico nel giro di pochissimi istanti. Dalle grida di gioia, alla disperazione e al silenzio.